Vicenza città sempre più alpina. Manca meno di un mese - 26 giorni per la precisione - alla pacifica invasione del capoluogo da parte delle penne nere e l’aria di adunata si inizia a respirare sempre più, tra bandiere comparse in gran parte delle strade, anche secondarie, ma anche con le iniziative di privati.
Tra queste, ad esempio, c’è il maxi striscione con la scritta “Ciao Vecio” e la foto di un baby alpino che copre un’area di cantiere in viale San Lazzaro; ma ci sono anche immagini su abitazioni, tricolori nelle vetrine dei negozi fino a vetrofanie d’autore. È il caso della birreria Ofelia Beerstrot in corso Fogazzaro, che da venerdì mattina può vantare decorazioni alpine realizzate a mano dall’illustratrice vicentina Elisa Canaglia, con richiami alla montagna, la natura, la città, birre e cibo.
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Movimento si nota anche in centro storico, dove sono in corso i lavori per l’apertura di un temporary store di merchandising ufficiale dell’Adunata nazionale alpini da parte della Promoser di Torino. Entro il prossimo fine settimana lo spazio sarà allestito con i prodotti originali legati all’adunata; originali nel senso che sono conformi a quelli depositati alla guardia di finanza. Una tutela anche contro abusivismo e falsi che, puntualmente, si trovano a ogni adunata. Solo di medaglie si è stimato in passato un giro di 80-90 mila medaglie false. Un aiuto: quella originale costa 5 euro, ovunque.
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Il negozio potrebbe offrire occasione di impiego a vicentini ed è andato a occupare una vetrina vuota, contribuendo a vivacizzare il cuore della città durante l’adunata. Nonostante la presenza di numerosi negozi sfitti, tuttavia, trovare una sede, come raccontano i tre fratelli Dalle Sasse, titolari della Promoser, non è stato facile. La ricerca è partita ancora a fine 2023, ma tutti i tentativi sono falliti. «In un caso ci hanno chiesto, in fase di firma del contratto, di non realizzare dei buchi alle pareti, ma per ragioni di sicurezza gli arredi vanno assicurati - spiegano -. In un altro si sono tirati indietro all’ultimo minuto. Parliamo comunque di richieste di affitti anche di 5 mila euro per un mese, ma non c’è stato verso».
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Alla fine la soluzione è stata trovata in un negozio di corso Palladio, grazie anche all’interessamento della consigliera Beatrice Restuccia, delegata in materia di rigenerazione e riqualificazione urbana.
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