<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Vicenza

Alta velocità
Il via libera
entro l’anno

Il ministro Graziano Delrio scende dal Frecciarossa sul quale ha appena inaugurato il tratto Treviglio-Brescia dell’alta velocità
Il ministro Graziano Delrio scende dal Frecciarossa sul quale ha appena inaugurato il tratto Treviglio-Brescia dell’alta velocità
Il ministro Graziano Delrio scende dal Frecciarossa sul quale ha appena inaugurato il tratto Treviglio-Brescia dell’alta velocità
Il ministro Graziano Delrio scende dal Frecciarossa sul quale ha appena inaugurato il tratto Treviglio-Brescia dell’alta velocità

«Entro l’anno pensiamo di avere le autorizzazioni per le due tratte dell’alta velocità/alta capacità tra Verona e Vicenza e tra Vicenza e Padova». Parole del ministro per le infrastrutture e i trasporti Graziano Delrio, che ieri ha inaugurato, a bordo di un Frecciarossa, la tratta Treviglio-Brescia. Una dichiarazione attesa, che peraltro lascia un dubbio: il ministro intendeva riferirsi genericamente all’intera linea Verona-Padova, o ha saltato di proposito la tratta Montebello-Grisignano, quella che prevede l’attraversamento di Vicenza, oggetto di infinite discussioni?

LE DICHIARAZIONI. «L’alta velocità ferroviaria è un messaggio di unione per l’Europa, e l’Italia sta dimostrando di essere all’altezza» ha detto Delrio a Castegnato, nel Bresciano, dopo il viaggio di prova da Treviglio a Brescia. Si tratta di «opere utili - ha aggiunto - per i passeggeri e le merci, con l’obiettivo di trasferire il 50 per cento delle merci dalla gomma al ferro». Oltre alla realizzazione della Treviglio-Verona, il cui cantiere è già stato autorizzato, l’obiettivo è l’ottenimento del via libera per la linea da Verona a Padova, per quanto non sia ancora chiaro se ciò riguardi anche il passaggio in città. Con queste autorizzazioni, che secondo Delrio arriveranno entro l’anno, «il corridoio Mediterraneo potrà dirsi un cantiere completamente aperto», perché saranno in corso sia i lavori sulla tratta Milano-Venezia, sia quelli sulla tratta di Torino e il tunnel transfrontaliero fra Italia e Francia. Considerando anche i cantieri avviati nel Mezzogiorno, «l’Italia procede con la cura del ferro e si presenta come una realtà in questa grande rete di connessioni che tutti gli economisti dicono porti sviluppo ai territori». La nuova linea fra Treviglio e Brescia, che sarà attiva dall’11 dicembre, consentirà, nella prima fase, di portare a 36 minuti i tempi di viaggio tra le due città, che scenderanno a 30 una volta che sarà completata l’interconnessione a Brescia centrale.

IL TERRITORIO. Durante l’inaugurazione il ministro ha ribadito la necessità e l’interesse a intraprendere un dibattito con il territorio nel realizzare queste infrastrutture. Un confronto che è particolarmente sentito da parte delle amministrazioni locali che ricadono nella parte vicentina dell’alta velocità. Recentemente la giunta regionale ha approvato le prescrizioni a tutela del territorio, che si chiede siano tenute in considerazione dalla commissione statale per la valutazione d’impatto ambientale (Via) del progetto definitivo della linea Tav Verona-Padova. La Regione, tra l’altro, si è occupata dell’utilizzo del materiale: «Abbiamo chiesto - ha sottolineato l’assessore all’ambiente Gianpaolo Bottacin - che per questo materiale anziché attraverso l’apertura di nuove cave, comunemente definite cave di prestito, ci si indirizzi prioritariamente al recupero di ciò che si può trovare sugli argini del torrente Illasi». Anche le singole amministrazioni comunali hanno espresso nei mesi scorsi le proprie osservazioni sui tracciati.

I TRE LOTTI. Nella più recente previsione progettuale, la Tav Verona-Padova è suddivisa in tre parti, ciascuna funzionale, cioè capace di “vita propria”: la “Verona-bivio Vicenza”, cioè Altavilla; il passaggio in città; e la “Vicenza esclusa-Padova”, ovvero da Grisignano alla città del Santo. Il costo totale previsto è di 4 miliardi e mezzo di euro, oltre la metà dei quali, 2,4 miliardi per la precisione, solo per la Verona-Altavilla, per la quale l’attuale disponibilità finanziaria è di 1,8 miliardi di euro. Per l’attraversamento della città la spesa sarà di 800 mila euro, secondo il progetto che lo scorso 30 giugno è stato varato dal Consiglio comunale. Una soluzione che prevede il mantenimento dell’attuale stazione in viale Roma e la fermata in Fiera, senza più lo spostamento dell’hub centrale in Fiera e la fermata a Borgo Berga, ipotesi che in un recente passato sembravano le più probabili. Ma il protocollo non è ancora stato formalizzato, e più in generale il Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, che tiene i cordoni della borsa, non ha ancora detto di sì ai 4 miliardi e mezzo.

Gianmaria Pitton

Suggerimenti