<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Thiene

Chiude i battenti
l'ultima osteria
Era aperta dal '58

Thiene, chiude la storica osteria "da Amo" (Stella)

Impossibile interromperli mentre giocano a briscola o a "foracio": più che partite sono veri e propri tête-à-tête, dove non contano le chiacchiere ma gli sguardi, le smorfie, e una confidenza costruita giorno dopo giorno, tra vittorie e scottanti sconfitte. Un rito collettivo che dal 1958 si consuma tutti i giorni all'osteria "Alle quattro strade" di Rozzampia, meglio conosciuta con il nome di bar da Amo. Non importa che fuori ci siano 35 gradi all'ombra o mezzo metro di neve: nessun appassionato di carte si sognerebbe mai di disdire questo appuntamento quotidiano con il gioco, le chiacchiere, le risate e le arrabbiature, e con un bicchiere di buon vino o di genziana.Eppure tra una settimana tutto questo sarà un semplice ricordo, impresso solo nella memoria degli storici avventori o nelle fotografie custodite con cura dai proprietari. Domenica 30 agosto, infatti, il bar da Amo chiuderà definitivamente i battenti. I gestori Vincenzo Slanzi e la moglie Giovanna Tosin, figlia dello storico titolare Adamo, hanno deciso a malincuore di dire addio al locale che con passione e dedizione hanno gestito negli ultimi 32 anni per godersi finalmente la pensione, dedicando le loro energie agli hobby e al nipote Jacopo. «La verità è che siamostanchi - spiega Giovanna Tosin, 66 anni portati con grinta e leggerezza -, da quando mio marito è stato colpito da un'ischemia facciamo davvero fatica a portare avanti l'attività. I nostri figli non sono interessati a continuare la tradizione di famiglia, per cui non ci rimane che chiudere. È una decisione sofferta, soprattutto per me che ho vissuto tutta la mia vita qui dentro: avevo solo 8 anni quando mio papà ha aperto il bar».L'osteriaè stata aperta da Adamo Tosin 57 anni fa in mezzo al nulla, sulla strada che collega il centro di Thiene con la frazione di Rozzampia. Giovanna e Vincenzo sono subentrati a Adamo nel 1983 quando, per intenderci, un caffè costava 60 lire, il telefono a gettoni sul retro fungeva da cabina pubblica e intorno al bar c'era solo campagna. L'osteria è passata indenne attraverso rivoluzioni tecnologiche, soft drink e finger food, conservando intatta l'atmosfera genuina e semplice degli anni '60: tovaglie a quadri, uova sode e alici come stuzzichini, e a soprattutto niente wifi, perché chi viene da Amo lo fa per parlare con gli amici a quattr'occhi.«Ci sono clienti che frequentano il bar dal '58 o che venivano da piccoli con il papà a comprare il gelato e ora non mancano una partita a carte». Come Giuseppe Cappellotto, 88 anni di Sarcedo, che guida fino a Thiene solo per giocare a foracio: «Vengo qui tutti i giorni, da quando hanno aperto, che piova o che ci sia il sole. Ovviamente vengo per vincere, sia chiaro».

Alessandra Dall'Igna

Suggerimenti