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Schio

Unioni civili
fra amici
Ora è scontro

Gianni Bertoncini e Piero Principe, i due protagonisti della storia che fa molto discutere in questi giorni
Gianni Bertoncini e Piero Principe, i due protagonisti della storia che fa molto discutere in questi giorni
Gianni Bertoncini e Piero Principe, i due protagonisti della storia che fa molto discutere in questi giorni
Gianni Bertoncini e Piero Principe, i due protagonisti della storia che fa molto discutere in questi giorni

Era scritto. Non poteva passare senza lasciare il segno la notizia dell’unione civile fra vecchi amici annunciata a Schio.

«Non siamo gay, lo facciamo semplicemente perchè conviene, ad esempio potremo pagare un solo canone Rai», si sono giustificati Gianni Bertoncini, 56 anni, batterista jazz, e Pietro Principe, di 70 anni.

Ieri sul caso è intervenuta nientemeno che Monica Cirinnà, senatrice Dem, ma soprattutto madre della legge sulle unioni civili. «Anche una donna si può sposare con un uomo che non ama, per convenienza. I matrimoni di comodo si sono sempre fatti. Se stavolta a unirsi sono due uomini che non sono uniti affettivamente ma lo fanno per convenienza, penso che comunque la legge consenta la libertà ai cittadini di farlo», ha detto la parlamentare. E poi ha aggiunto: «La legge sulle unioni civili prevede alcune cause impeditive dell’unione, che sono le stesse del matrimonio, come ad esempio se si è fratelli, o consanguinei. Non so se questo sia il caso perchè non conosco la vicenda. Ma se non rientrano in questi casi, liberi di fare come credono. Ripeto, è la stessa situazione dei matrimoni di comodo tra persone di sesso diverso. Ognuno fa della sua vita quello che gli pare», ha concluso.

Dunque, è arrivata la benedizione della senatrice Cirinnà, ma nello stesso tempo è giunta la presa di posizione, di parere opposto, di Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia e leader storico del movimento omosessuale.

«Che due persone eterosessuali dello stesso sesso vogliano fare una unione civile e accedere così anche alla reversibilità delle pensioni, all’eredità e così via, lo trovo legittimo e legale ma dal punto di vista morale è una truffa. Non è che si possa utilizzare la norma come si vuole. Liberi di farlo, ma dal punto di vista morale credo siano dei furbacchioni che usano le norme a loro uso e consumo. Io, che ho fatto una lunga battaglia per il riconoscimento delle coppie omosessuali non dirò mai loro “bravi”. Usano questo strumento per avere qualche vantaggio, ma forse non si rendono conto del fatto che le unioni civili non comportano solo diritti ma anche doveri: mantenimento in caso di separazione, assistenza e altro. Attenzione a non svilire un istituto come qualcosa che passa come privilegio, la legge non è un eldorado per chi vuol fare il furbo. Non svalorizziamo ciò che si è ottenuto con tanta fatica, ha detto infine Mancuso».

Dennis Dellai

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