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Sovizzo

Va al Comune la casa dove visse la veggente di Monte Berico

L’Amministrazione ha acquistato l’abitazione nella quale nacque Vincenza Pasini. L’edificio, di 450 metri quadrati, sarà poi destinato ad accogliere fedeli e pellegrini
La casa natale di donna Vincenza Pasini che vide due volte la Madonna nel 1426 e nel 1428. FOTO TROGU
La casa natale di donna Vincenza Pasini che vide due volte la Madonna nel 1426 e nel 1428. FOTO TROGU
La casa natale di donna Vincenza Pasini che vide due volte la Madonna nel 1426 e nel 1428. FOTO TROGU
La casa natale di donna Vincenza Pasini che vide due volte la Madonna nel 1426 e nel 1428. FOTO TROGU

Il Comune acquista la casa della veggente di Monte Berico, donna Vincenza Pasini, per aprirla ai pellegrini e ai fedeli. Il piccolo edificio di via Marconi al civico 32 è diventato di proprietà comunale pochi giorni fa, e l’Amministrazione di Paolo Garbin intende restaurarlo, e ampliarlo, per farlo diventare mèta per i turisti. Due le costruzioni, una accanto all’altra, con una superficie totale di 450 metri quadri e costata al municipio 150 mila euro. 

Il progetto

«Vorremmo riqualificare l’area per darle l’importanza che le spetta anche alla luce delle celebrazioni mariane, previste nel 2026, per il seicentesimo anno dalla prima apparizione della Madonna - spiega il sindaco -. Ma anche creare un’area museale, dotare il luogo di bar, servizi igienici e di una sala. Tutto in accordo con la Soprintendenza dato che si tratta di uno stabile storico». 
E della casa natale di Vincenza Pasini, nonostante si trattasse di una casa contadina, c’è pure traccia nel catasto napoleonico. L’area rientrava nei possedimenti dei nobili proprietari di villa Curti e venne denominato “casa per braccianti”. È la tradizione orale e popolana che da sempre ha indicato la modesta costruzione come luogo dove visse donna Vincenza.
L’intento del Comune è quello di destinare la parte più antica, cioè dove nacque la veggente e che oggi è all’angolo fra le vie Marconi e Galvani, proprio alla sua storia. «Vorremmo utilizzare la tecnologia con filmati tridimensionali in modo da essere immersi nella quotidianità dell’epoca. E dato che è davvero arduo trovare suppellettili del 1400 pensiamo che possano essere ricreati con l’aiuto di artigiani - aggiunge Garbin -. Ideare una sorta di stretto collegamento, insomma, sia con il santuario ma anche con Montemezzo dove è presente un capitello dedicato a donna Pasini in modo tale che i fedeli che arrivano da Vicenza possano conoscere bene la storia religiosa. Abbiamo chiesto di poter partecipare al tavolo della commissione che sta organizzando le celebrazioni dei 600 anni dall’apparizione».

Non solo fede ma anche archeologia

Non solo fede, però, anche archeologia dal momento che Sovizzo conta la necropoli neolitica in zona San Daniele ma anche le tombe longobarde. «Nella parte più recente della costruzione – aggiunge il primo cittadino – vorremmo magari collocare dei reperti sovizzesi collegandoci al museo Zannato di Montecchio». Tutto rientra in un progetto di fattibilità ideato dal Comune e il costo si aggirerebbe sul milione di euro. «Rientriamo nell’Area urbana di Vicenza – osserva il vicesindaco Paolo Centofante – e Vicenza è risultata prima in Regione ottenendo 16 milioni di euro per fondi di sviluppo. Crediamo che la ristrutturazione della casa di donna Vincenza, un luogo di culto e di identità che è così legato a Monte Berico, non riguardi solo Sovizzo ma tutta la provincia. Stiamo lavorando quindi all’interno dell’Area urbana per portare avanti questo progetto». 

Vincenza Pasini e le due apparizioni

Vincenza Pasini, che era di origine contadina, nacque a Sovizzo nel 1356 in quella che la tradizione orale indicò nella piccola casa in via Marconi. Lì rimase fino al matrimonio con Francesco di Montemezzo e subito dopo si trasferì nella frazione sovizzese. Per seguire il lavoro del marito Vincenza andò ad abitare a Vicenza dove Francesco faceva il falegname. Il 7 marzo 1426 mentre stava aiutando il marito in un vigneto a Monte Berico le apparve la Madonna. In quegli anni infuriava la peste in città e la Vergine disse alla contadina di far costruire una chiesa in suo onore sulla sommità del monte per liberare la città dalla peste. Ma in quella circostanza Vincenza non venne creduta. La seconda apparizione due anni dopo, il 1 agosto 1428. Questa volta la donna venne creduta, e in pochi giorni fu iniziata la costruzione del santuario.

Antonella Fadda

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