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Tav, il voto dei 545
scatena lo scontro
Bufera in Consiglio

Fa discutere la consultazione on line sulle due macro-ipotesi  di Rfi per l’attraversamento della Tav
Fa discutere la consultazione on line sulle due macro-ipotesi di Rfi per l’attraversamento della Tav
Fa discutere la consultazione on line sulle due macro-ipotesi  di Rfi per l’attraversamento della Tav
Fa discutere la consultazione on line sulle due macro-ipotesi di Rfi per l’attraversamento della Tav

Due numeri da giocare sulla ruota dell’alta velocità: 28 e 545. Il primo è il futuro, cioè l’ultimo martedì di giugno, quando il Consiglio comunale si riunirà per esprimere il parere definitivo sul progetto di attraversamento della città.

Il secondo è il passato che scatena la polemica nel presente. Cinquecentoquarantacinque sono i vicentini che hanno deciso di partecipare alla consultazione sulla Tav tramite il questionario online voluto dal Comune. Un risultato che gli esponenti dell’opposizione definiscono «preoccupante» e «inutile» ma che per il sindaco Achille Variati rappresenta «un atto di fiducia». E lo scontro, in attesa della seduta in sala Bernarda di fine mese, è servito.

«BENE COSÌ». L’antipasto del dibattito è fornito dal primo cittadino che parte proprio dal dato finale: «Sono tanti o sono pochi i 545 vicentini che hanno scelto di partecipare compilando il questionario online da venerdì scorso a mercoledì notte?».

La risposta la fornisce lo stesso Variati che non ha alcuna esitazione: «Sono sicuramente pochi. Nonostante la particolare attenzione dedicata dai media alla consultazione, molti vicentini evidentemente non hanno sentito la necessità di esprimersi. Perché? È evidente che se la cittadinanza fosse stata in totale disaccordo con l’operato dell’amministrazione o avesse considerato il progetto Tav come un pericolo o una minaccia, allora sì in tantissimi avrebbero sentito il bisogno di esprimere la propria opinione».

Così, invece, non è stato. E secondo Variati quel mezzo migliaio di vicentini che hanno votato «rappresentano «un dato positivo, perché significa che la scelta di mettere a disposizione di chiunque tutta la documentazione nella massima trasparenza è stata giusta, e la reazione dei cittadini è proprio per questo un importante segnale di fiducia».

«NON VA BENE». Fin qui il lato della medaglia visto dell’amministrazione comunale; dall’altra parte, però, c’è quello osservato dall’opposizione che interpreta quei numeri della consultazione in maniera opposta. Dal gruppo Impegno a 360 gradi arriva un attacco proprio sul significato attribuito al dato della consultazione on line, quei 545 pareri espressi, che proprio perché pochi non avrebbero di fatto alcun valore o quasi. Critiche anche sul sondaggio telefonico, definito troppo lungo e complicato.

«La città non partecipa – incalza Francesco Rucco (Idea Vicenza) – e il dato è preoccupante. Sanno che è già tutto deciso. Guardi sindaco, questa amministrazione sta diventando imbarazzante per questa città. E non vediamo l’ora che arrivino le elezioni politiche così lei se ne andrà finalmente a Roma, visto che ormai non è più qui in Comune e vediamo tutti quello che sta accadendo». «Io non sono più qui? – risponde a tono Variati - Io? Se mi tirano per la giacchetta ancora di più mi metto a timbrare il cartellino, poi vediamo chi è qui e quanto. Ma lo devono fare anche tutti i consiglieri».

RISULTATI E SONDAGGI. Mentre Daniele Guarda (Udc) getta acqua sul fuoco («La partecipazione è deludente ma avere iniziato è un grande risultato per la città»), Achille Variati cerca di andare oltre le polemiche, dettando i tempi del progetto Tav.

«Già la prossima settimana – afferma il sindaco – conosceremo i risultati scientifici del questionario e del sondaggio al quale hanno risposto circa 600 vicentini che sono stati intervistati da Ipsos». Successivamente sarà la volta del Consiglio comunale che, ufficiosamente, è stato convocato per il 28 giugno. «In quella data l’aula prenderà una decisione definitiva», assicura il primo cittadino.

Nicola Negrin

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