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Stretta al Giardino Salvi
Scatta la tolleranza zero
«Basta con il buonismo»

I controlli della polizia locale al Giardino Salvi hanno portato dal 7 settembre 28 sanzioni
I controlli della polizia locale al Giardino Salvi hanno portato dal 7 settembre 28 sanzioni
I controlli della polizia locale al Giardino Salvi hanno portato dal 7 settembre 28 sanzioni
I controlli della polizia locale al Giardino Salvi hanno portato dal 7 settembre 28 sanzioni

«Possiamo parlare di tolleranza zero?». «Beh, visto che va tanto di moda scrivetelo pure». Dario Rotondi è uno di quei pochi assessori che dice quello che pensa. È diretto. (Per qualcuno all’interno di palazzo Trissino anche troppo). Non si nasconde. E per esprimere un concetto non usa giri di parole «perché - ama ripetere - quanno ce vo’ ce vo’». Dunque, quando gli viene chiesto se sia corretto dire che al Giardino Salvi è finito il tempo del laissez-faire, il diretto interessato mica si scompone. «Certo - annuncia - finora abbiamo utilizzato il sistema soft. Ma è arrivato il momento di passare a una fase più repressiva. Abbiamo chiuso tanti occhi ma d’ora in poi fioccheranno verbali». Vicentini, turisti, frequentatori o semplici passanti sono avvisati.

PIÙ FORZE IN CAMPO. Prima ancora che possa decollare la contraerea nemica, Rotondi lascia sullo sfondo gli annunci e con il comandante della polizia locale Cristino Rosini passa ai fatti concreti. Uno su tutti: il raddoppio della pattuglia antidegrado. «È un servizio che solo noi abbiamo in Italia - spiega - è specializzato ed è fatto da uomini appositamente formati. È una garanzia di risultato, come dimostra l’analisi dei report. Per questo abbiamo deciso di aumentare le forze in campo». Avranno il compito di monitorare le zone calde «ma - prosegue tutto d’un fiato l’assessore alla sicurezza - non ci saranno pattugliamenti fissi». «Non è infatti con le vigilanze fisse che si risolvono i problemi di una città, ma con sevizi specializzati e mirati», aggiunge replicando a distanza alle bordate dell’opposizione.

IL GIARDINO BLINDATO. La premessa è chiara (niente posti fissi) ma è evidente che il Giardino Salvi continuerà a essere un sorvegliato speciale. Anzi, più che speciale; ci saranno meno pattuglie ma la tolleranza sarà zero. Dal 7 settembre, data dell’entrata in vigore dell’ordinanza, «gli agenti hanno staccato 28 sanzioni e 4 denunce. Abbiamo ritenuto di svolgere un’attività preventiva, perché molte persone commettevano violazioni senza essere a conoscenza della norma. Dunque, sono stati sanzionati solo i recidivi e chi stava volontariamente violando l’ordinanza». Quel tempo ora è finito. «Passiamo alla fase 2», assicura Rotondi. Il che significa che sì, le pattuglie saranno meno presenti al parco, ma «una volta arrivate faranno il proprio dovere. Chi dovrà essere sanzionato sarà sanzionato; senza eccezioni». Anche se, come accaduto nei giorni scorsi, dovesse trattarsi di un gruppo di ragazzi seduti sulla staccionata. «Temo che qualcuno ci potrà rimanere male - ammette - ma non possiamo più procrastinare. È finito il tempo della ragionevolezza».

NUOVE PATTUGLIE. Ed è iniziato quello della lotta (più intensa) al degrado, grazie alla riorganizzazione presentata ieri. «Le pattuglie ordinarie, che in queste settimane sono state impiegate anche nel far conoscere e rispettare i nuovi divieti introdotti al Giardino Salvi, torneranno a fare il proprio mestiere, ma i turni del mattino e del pomeriggio di chi svolge specifica attività antidegrado saranno raddoppiati, con il risultato che sul territorio opereranno contemporaneamente due squadre di agenti specializzati». Secondo Rotondi «avere un maggior numero di persone che conosce questo fenomeno e i suoi protagonisti, ne segue la continua evoluzione, sa quando serve controllare una zona piuttosto che un’altra, non potrà che condurre a risultati migliori». Dall’inizio dell’anno la pattuglia antidegrado ha effettuato 5.740 controlli, di cui 1.609 positivi. In 1.865 casi sono stati redatti verbali, esclusi quelli antiprostituzione. La maggior parte riguardano l’accattonaggio «anche se - illustrano Rosini e Rotondi - sono comunque in diminuzione. Auspichiamo che da Roma arrivino presto provvedimenti che ci consentano maggiore incisività».

Nicola Negrin

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