VICENZA. Da covo di sbandati e tossici a covo di tossici e sbandati. Sono il passato e il presente dell’ex bowling di San Felice. «Ci sono le siringhe, tante e usate, ma c’è anche il metadone. Ci sono poi i materassi, ma anche calzini bianchi intonsi che non possono essere lì da tanto tempo». Il tempo, racconta Devis Vezzaro che con il suo obiettivo è solito riprendere quelli che vengono definiti luoghi dell’abbandono, sembra essersi fermato. «Anzi, la situazione è peggiorata».
Un tentativo di salvataggio parzialmente è stato messo in atto proprio da Vezzaro. «Dopo la mostra a Recoaro intitolata “Il silenzio assordante di Chernobyl” - prosegue - che ha raccolto 9 mila persone all’albergo Dolomiti, ho tentato di portare l’esposizione a Vicenza, prima delle tappe a Roma, Milano e Firenze. Ho chiesto al proprietario di poter utilizzare l’ex bowling, rendendomi disponibile a bonificare la zona, a portarla in condizioni di sicurezza e a pagare un affitto. La mia proposta è stata rifiutata».