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Vicenza

Profughi
Per le donne
non c’è posto

Alcune richiedenti asilo durante le fasi di identificazione che vengono effettuate alla caserma Sasso in contrà Santa Maria Nova. ARCHIVIO
Alcune richiedenti asilo durante le fasi di identificazione che vengono effettuate alla caserma Sasso in contrà Santa Maria Nova. ARCHIVIO
Alcune richiedenti asilo durante le fasi di identificazione che vengono effettuate alla caserma Sasso in contrà Santa Maria Nova. ARCHIVIO
Alcune richiedenti asilo durante le fasi di identificazione che vengono effettuate alla caserma Sasso in contrà Santa Maria Nova. ARCHIVIO

«Non credo che siamo in emergenza», ha affermato il presidente del Consiglio Matteo Renzi, al termine della riunione del G7 in Giappone, a proposito del flusso continuo di migranti che approdano sulle coste italiane. Eppure nel Vicentino i posti disponibili per i richiedenti asilo sono agli sgoccioli. Soprattutto quando bisogna trovare una struttura che abbia i requisiti per ospitare le donne. Lo si è visto nelle scorse ore, quando tra gli ultimi 43 africani arrivati in questura ce ne erano diciotto del gentil sesso. Per fortuna della macchina organizzativa, dodici hanno rifiutato di essere identificate e se ne sono andate. Le restanti sei sono state trasferite in un bed and breakfast a Valli del Pasubio solamente dopo vari tentativi di reperire una collocazione.

GLI ULTIMI ARRIVI. Era da tempo che in viale Mazzini non arrivava un pullman così carico di migranti. Tra loro c’erano 29 nigeriani (21 uomini e 8 donne) e 14 eritrei (2 maschi e 12 femmine), tutti maggiorenni sulla ventina, provenienti da Palermo e da Salerno. I migranti partiti dall’Eritrea non hanno voluto farsi fotosegnalare. Lo hanno detto subito e poco dopo sono spariti. Secondo la prefettura è strano che siano arrivati in città, perché godono di uno status speciale che consente loro di essere trasferiti poco dopo il loro arrivo a Milano, e da lì nel nord Europa.

IL PROBLEMA DELLE DONNE. I richiedenti asilo della Nigeria, invece, hanno completato la procedura che è indispensabile per cercare di ottenere lo status di rifugiati. A quel punto, gli uomini sono stati portati all’hotel Adele in via Medici, mentre le donne hanno dovuto attendere che la prefettura rintracciasse una struttura per loro sul territorio, perché il protocollo non prevede che vengano sistemate assieme ai maschi. Uscire dall’impasse non è stato semplice. Ci sono volute molte telefonate prima di trovare la struttura a Valli del Pasubio.

I NUMERI. A oggi sono poco più di 1.500 i richiedenti asilo ospitati nel Vicentino. Negli uffici di contrà Gazzolle la parola d’ordine è «concretezza», perché gli arrivi sono continui e il conto è destinato a salire. I 1.730 posti recuperati dal recente bando al momento non sono tutti disponibili. Ecco perché la prefettura sta vagliando altre soluzioni d’emergenza. Nel frattempo, gli sbarchi proseguono.

Valentino Gonzato

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