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Vicenza

Oggetti smarriti
C’è chi ha perso
il “kit del ladro”

Il Comune cerca i proprietari di arnesi da scasso ritrovati
Il Comune cerca i proprietari di arnesi da scasso ritrovati
Il Comune cerca i proprietari di arnesi da scasso ritrovati
Il Comune cerca i proprietari di arnesi da scasso ritrovati

Dovesse capitarvi di vedere tre personaggi poco rassicuranti varcare l’androne di palazzo Trissino non preoccupatevi. Se poi sono vestiti con maglia rossa e numero “identificativo” impresso, pantaloni blu, berretto verde e mascherina nera sul volto allora non ci sono dubbi: sono tre banditi. Ma non c’è da spaventarsi. Sono i legittimi proprietari di alcuni oggetti smarriti rinvenuti dalla polizia locale. Essendo depositati nell’ufficio municipale, la “Banda Bassotti” è stata chiamata per riprenderseli.

L’ANNUNCIO. Potrebbe sembrare una favola o una storiella. Eppure in tutto ciò c’è poco, o quasi niente, di inventato. Capita, infatti, che il 24 maggio gli agenti della polizia locale siano chiamati in strada Marosticana per sgomberare un edificio occupato da abusivi. Capita inoltre che tra gli oggetti ritrovati all’interno della palazzina situata nella zona del centro commerciale di Laghetto spuntino materassi, caricabatterie per telefoni e biciclette. Rubate? Molto probabile. Proprio perché tra le varie cianfrusaglie ecco emergere coltelli, cacciaviti, martelletti, forbici e piede di porco. Materiale che rientra nella categoria “arnesi da scasso”.

LA “TRAPPOLA”. Finisse qui si dovrebbe parlare di normale attività di routine svolta dal comando di stradella Soccorso Soccorsetto. Che c’è di strano? C’è che la sorpresa arriva pochi giorni dopo e si trova affissa all’albo pretorio di palazzo Trissino alla voce “oggetti smarriti”. Solitamente si possono leggere documenti su documenti che parlano di biciclette ritrovate in giro per la città o in qualche palazzina abusiva, abiti rinvenuti da autisti all’interno degli autobus o anche cellulari e portafogli. Questa volta, però, all’occhio non sfugge l’annuncio speciale, dedicato, evidentemente, a persone poco raccomandabili. «Sono stati rinvenuti - si legge - coltelli, cacciaviti, martelletto, forbici e piede di porco in via Marosticana e si trovano depositati all’ufficio municipale». Qui «dovranno rivolgersi i proprietari - testuale - per ottenerne la restituzione». Nessuna parafrasi e nessuna storiella. Il Comune cerca i proprietari degli arnesi da scasso. Intendiamoci, il beneficio del dubbio è sempre d’obbligo. Dunque, ancora prima di saltare a “facili” conclusioni è bene fornire qualche scenario. Il primo: che quegli oggetti effettivamente appartengano a qualche ferramenta. Il secondo: quella di palazzo Trissino potrebbe essere una “trappola” per cogliere in flagrante i banditi. Si tratterebbe di una tecnica innovativa anche perché per ottenere la restituzione «è necessario - si legge - esibire i documenti» comprovanti la proprietà. La refurtiva, ad esempio. A quel punto per la Banda Bassotti ci sarebbe poco da fare.

LE REGOLE. Fantasia a parte, va ricordato che proprio nei giorni scorsi il Consiglio comunale ha approvato il nuovo regolamento per la gestione degli oggetti smarriti. Il documento si basa sull’articolo 928 del codice civile che obbliga il sindaco a pubblicare nell’albo pretorio del Comune il ritrovamento di qualsiasi oggetto e di farlo «per due domeniche successive e per tre giorni ogni volta». Non si possono quindi rimproverare gli uffici di palazzo Trissino che hanno semplicemente provveduto al rispetto di una regola. Certo, un conto è pubblicare l’avviso e un conto e aspettarsi che qualcuno davvero bussi alle porte dell’ufficio municipale per chiedere la restituzione di quegli arnesi da scasso. Tanto vale credere che davvero qualche membro della “Banda Bassotti” possa presentarsi in Comune. La favola diventerebbe cronaca. E a quel punto, dietro alla porta dell’ufficio oggetti smarriti, potrebbero nascondersi l’ispettore Manetta e il commissario Basettoni.

Nicola Negrin

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