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Vicenza

Non è reato
rimproverare
la figlia pigra

Una ragazza svogliata: era l’accusa che l’operaio rivolgeva alla figlia
Una ragazza svogliata: era l’accusa che l’operaio rivolgeva alla figlia
Una ragazza svogliata: era l’accusa che l’operaio rivolgeva alla figlia
Una ragazza svogliata: era l’accusa che l’operaio rivolgeva alla figlia

VICENZA. Un operaio vicentino di 50 anni è stato assolto in tribunale. Era finito a processo per maltrattamenti in famiglia: era accusato di aggredire verbalmente la figlia di 19 anni. In un’occasione i due si erano messi le mani addosso e lei lo aveva denunciato sia per il comportamento «prevaricante» sia per le lesioni; per quest’ultimo reato aveva però ritirato la querela. Ma era rimasta l’altra imputazione. Il papà ha spiegato che, all’epoca, lui lavorava fino a 12 ore al giorno; e la figlia, in cerca di occupazione, e quindi a casa tutto il giorno, non puliva, non metteva in ordine, non gli preparava la cena. Per questo i suoi rimbrotti erano a volte molto duri. La severità contro i pelandroni, ha concluso il giudice, non è un reato. 

D.N.

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