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Malati da polveri sottili
Ondata di raffreddori
per un vicentino su tre

Mascherine anti-smog per affrontare il traffico in città. FOTO MARCHIORI
Mascherine anti-smog per affrontare il traffico in città. FOTO MARCHIORI
Mascherine anti-smog per affrontare il traffico in città. FOTO MARCHIORI
Mascherine anti-smog per affrontare il traffico in città. FOTO MARCHIORI

Un vicentino su tre a letto. Non è influenza ma ci assomiglia. Questo ottobre sarà ricordato per il caldo anomalo da quasi inizio estate per colpa dell’alta pressione che continua a imprigionare l’Italia e il Veneto, per le polveri sottili oltre la norma che hanno causato un nuovo e pesante allarme smog in tutto il Nord e per un’epidemia da virus respiratori che imperversa da giorni. Le patologie colpiscono un po’ tutti, anziani, adulti, bambini e stanno decimando intere classi soprattutto negli asili nido, nelle materne e nelle elementari, senza risparmiare anche altre scuole della città.

Mal di gola, raffreddori, bronchiti, riniti, polmoniti. Il bollettino è lungo. Non è, come detto, influenza, che è attesa per dicembre e gennaio, anche se i sintomi sono molto simili. Si tratta, invece, di sindromi parainfluenzali, che interessano soprattutto l’apparato respiratorio, attaccano l’intestino e spesso degenerano in bronchiti e polmoniti. Virus e batteri prediligono questo tipo di clima. Gli sbalzi di temperatura rendono più fragili le difese immunitarie, per cui nel migliore dei casi arrivano faringiti e tracheiti, otiti, mal di testa, crampi addominali, più spesso febbre, malessere generale e nei casi più gravi una pericolosa polmonite.

L’allerta giunge direttamente dal pronto soccorso dell’ospedale, che è il primo a soffrire di questa ondata di fastidiosi virus in libera uscita. Metà infermieri sono a casa malati. I 200 accessi quotidiani sono diventati 250. E l’asticella delle richieste si alza sempre di più. «Siamo in emergenza – dice il primario facente funzioni Francesco Corà - . Per fortuna come medici stiamo resistendo. Ma il lavoro è aumentato. Non c’è differenza: si ammalano a tutte le età, anche se i giovani, ovviamente, reagiscono subito e meglio. Non si contano le flogosi delle vie respiratorie ma registriamo anche parecchie polmoniti, e per chi ha una certa età le cose si fanno delicate. Questo clima strano, unito all’inquinamento, al fatto che non piove, riacutizza sensibilmente i disturbi polmonari».

A Vicenza il limite consentito dalla legge per le Pm10, quest’anno, è già stato superato 58 volte. Le variazioni termiche, poi, ingannano e tradiscono. «Dovremmo vestirci a cipolla – spiega il pneumologo Rolando Negrin, già primario al San Bortolo e oggi direttore sanitario della Lega contro i tumori di Vicenza – e non lo facciamo. Con un clima del genere bisognerebbe essere pronti a cambiare abbigliamento durante la giornata. La giacca quando è più fresco. La maglietta o la camicia quando la temperatura sale. È solo un problema di gradi che salgono e scendono. Le malattie di giovani e adulti sono causate da questi sbalzi fra caldo folle e freddo improvviso. L’inquinamento dell’aria entra in gioco con gli anziani che soffrono già di problemi cronici, la Bpco, un enfisema. Le polveri sottili che si impennano causano un riacutizzarsi di questI disturbi che sono seri».

In difficoltà, appunto, anche i bambini. Il loro scudo immunitario non è ancora ben sviluppato, i virus trovano terreno fertile nelle prime vie respiratorie ed ecco, quindi, spiegata questa ecatombe che mette in ginocchio famiglie e scuole. «Abbiamo avuto anche un piccolo in terapia intensiva – specifica il primario di pediatria Massimo Bellettato - . Tanti i ricoveri per polmoniti». Un aumento anche di crisi asmatiche nei bambini che soffrono di allergie. «Polveri sottili e virus respiratori – sottolinea la primaria di pediatria dell’ospedale di Bassano del Grappa Laura Ghiro – formano un mix micidiale».

A risentire del caldo fuori stagione e dell’aria malata pure la vista. «Bruciori e pesantezza agli occhi – dice il primario di oculistica Roberto Cian - sono all’ordine del giorno». Ma l’epidemia virale acuisce anche la patologia dell’occhio secco. «Le conseguenze – precisa l’aiuto Sandro Soldati – sono sensazione di corpo estraneo, arrossamento, fastidio alla luce».

Franco Pepe

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