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Gioiello e moda
Alleanza chiave
per nuovi mercati

Il taglio del nastro ha aperto ufficialmente ieri in Fiera l’edizione 2017 di VicenzaOro September. FOTOSERVIZIO COLORFOTO ARTIGIANA
Il taglio del nastro ha aperto ufficialmente ieri in Fiera l’edizione 2017 di VicenzaOro September. FOTOSERVIZIO COLORFOTO ARTIGIANA
Il taglio del nastro ha aperto ufficialmente ieri in Fiera l’edizione 2017 di VicenzaOro September. FOTOSERVIZIO COLORFOTO ARTIGIANA
Il taglio del nastro ha aperto ufficialmente ieri in Fiera l’edizione 2017 di VicenzaOro September. FOTOSERVIZIO COLORFOTO ARTIGIANA

L’alleanza tra gioiello e moda è imprescindibile per il futuro del settore. Incoraggiante, in questo senso, il successo che sta avendo Milano XL, in particolar e l’allestimento del “Salotto delle Gioie”, curato da Davide Rampello nell’ottagono della Galleria Vittorio Emanuele II. «Finalmente siamo riusciti per la prima volta a fare sistema - è il commento di Ivana Ciabatti, presidente nazionale di Confindustria Federorafi e amministratore delegato di Goldlake IP, ieri in Fiera per l’inaugurazione di VicenzaOro September. «L’Italian life style - aggiunge Ciabatti - è una risorsa che non sfruttiamo abbastanza. Tutti la conoscono, tutti nel mondo apprezzano la creatività italiana, ma non sappiamo promuoverla. Per questo è fondamentale riuscire a stabilire un’alleanza con la moda, grazie alla quale il nostro settore può avere grande visibilità. È tempo di ridare dignità al gioiello». La presidente Ciabatti è particolarmente soddisfatta del risultato raggiunto con Milano XL, promosso in collaborazione con il Ministero dello sviluppo economico e l’Ice: «Credo che in passato, per vari motivi, non sia stata data un’adeguata attenzione al gioiello. Ora finalmente sì. È il momento buono per reagire, invece che subire. Non ci si può più permettere l’improvvisazione in un mondo che cambia continuamente. Occorre una cultura a 360 gradi, compresa la cultura dell’etica di impresa». Tema, quest’ultimo, che fa da fil rouge a VicenzaOro September, come lo era stato a gennaio. «Il nostro settore - precisa il presidente - è molto avanti sulla sostenibilità. Come Goldlake IP siamo stati i primi, nel 2008, a certificare la filiera dell’oro etico. Allora mi vedevano come un’extraterrestre, ora invece si fanno investimenti. Sostenibilità che va intesa anche come business: è un elemento per rilanciare la propria azienda, per differenziarsi nel mercato internazionale».

Piena consonanza con Claudia Piaserico, presidente della sezione Orafi di Confindustria Vicenza e direttore creativo di Misis, che aggiunge: «Riscontro ancora una certa mancanza di cultura del gioiello. È sempre più raro vedere donne con gioielli. Le giovani preferiscono indirizzarsi verso altri beni di consumo, penso agli smartphone, ad esempio. E il gioiello è considerato qualcosa di secondario rispetto al total look fatto di vestito, scarpe e borsa. Ma non è così. Il gioiello è una forma d’arte, con una storia antichissima: è indispensabile veicolarlo verso un’autorevolezza differente. Valorizzando la tradizione, ma anche facendo capire quale complessità ci sia dietro la produzione dei gioielli. L’orafo non è più l’uomo dietro al banco. Si è investito molto nella ricerca e nella formazione». Anche secondo Piaserico il connubio con il fashion è strategico: «Questi due mondi vanno riavvicinati, a beneficio di entrambi. Servono progetti ad hoc, come Milano XL. E si aprirà un vero vaso di Pandora».

Gianmaria Pitton

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