L’alleanza tra gioiello e moda è imprescindibile per il futuro del settore. Incoraggiante, in questo senso, il successo che sta avendo Milano XL, in particolar e l’allestimento del “Salotto delle Gioie”, curato da Davide Rampello nell’ottagono della Galleria Vittorio Emanuele II. «Finalmente siamo riusciti per la prima volta a fare sistema - è il commento di Ivana Ciabatti, presidente nazionale di Confindustria Federorafi e amministratore delegato di Goldlake IP, ieri in Fiera per l’inaugurazione di VicenzaOro September. «L’Italian life style - aggiunge Ciabatti - è una risorsa che non sfruttiamo abbastanza. Tutti la conoscono, tutti nel mondo apprezzano la creatività italiana, ma non sappiamo promuoverla. Per questo è fondamentale riuscire a stabilire un’alleanza con la moda, grazie alla quale il nostro settore può avere grande visibilità. È tempo di ridare dignità al gioiello». La presidente Ciabatti è particolarmente soddisfatta del risultato raggiunto con Milano XL, promosso in collaborazione con il Ministero dello sviluppo economico e l’Ice: «Credo che in passato, per vari motivi, non sia stata data un’adeguata attenzione al gioiello. Ora finalmente sì. È il momento buono per reagire, invece che subire. Non ci si può più permettere l’improvvisazione in un mondo che cambia continuamente. Occorre una cultura a 360 gradi, compresa la cultura dell’etica di impresa». Tema, quest’ultimo, che fa da fil rouge a VicenzaOro September, come lo era stato a gennaio. «Il nostro settore - precisa il presidente - è molto avanti sulla sostenibilità. Come Goldlake IP siamo stati i primi, nel 2008, a certificare la filiera dell’oro etico. Allora mi vedevano come un’extraterrestre, ora invece si fanno investimenti. Sostenibilità che va intesa anche come business: è un elemento per rilanciare la propria azienda, per differenziarsi nel mercato internazionale».
Piena consonanza con Claudia Piaserico, presidente della sezione Orafi di Confindustria Vicenza e direttore creativo di Misis, che aggiunge: «Riscontro ancora una certa mancanza di cultura del gioiello. È sempre più raro vedere donne con gioielli. Le giovani preferiscono indirizzarsi verso altri beni di consumo, penso agli smartphone, ad esempio. E il gioiello è considerato qualcosa di secondario rispetto al total look fatto di vestito, scarpe e borsa. Ma non è così. Il gioiello è una forma d’arte, con una storia antichissima: è indispensabile veicolarlo verso un’autorevolezza differente. Valorizzando la tradizione, ma anche facendo capire quale complessità ci sia dietro la produzione dei gioielli. L’orafo non è più l’uomo dietro al banco. Si è investito molto nella ricerca e nella formazione». Anche secondo Piaserico il connubio con il fashion è strategico: «Questi due mondi vanno riavvicinati, a beneficio di entrambi. Servono progetti ad hoc, come Milano XL. E si aprirà un vero vaso di Pandora».