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Vicenza

Caos centrodestra
La Lega con Rucco
Mantovani lascia

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Francesco Rucco e Fabio Mantovani
Francesco Rucco e Fabio Mantovani
Francesco Rucco e Fabio Mantovani
Francesco Rucco e Fabio Mantovani

VICENZA. «Alla luce di quanto emerso dall'incontro odierno fra i responsabili regionali dei partiti del Centrodestra credo che non abbia più senso continuare, quindi meglio lasciare ai partiti il compito di trovare una via d’uscita, ma senza il sottoscritto». Con queste parole Fabio Mantovani, ormai ex candidato sindaco, si defila dalla corsa per Palazzo Trissino e ufficializza di fatto la spaccatura in seno al centrodestra che si consuma proprio su Vicenza. 

 

La certificazione della rottura si è verificata oggi a Padova. Dove al tavolo regionale la Lega ha di fatto detto a Forza Italia che l'accordo stretto a suo tempo, quello che assegnava l'indicazione del candidato sindaco di Treviso al Carroccio e di Vicenza agli azzurri, non vale più. E così Lega, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia hanno confermato la convergenza su Francesco Rucco e sulle sue civiche. 

Dopotutto il segretario della Liga Veneta, Toni Da Re, era stato chiaro: «A Vicenza dobbiamo vincere e siccome il candidato proposto da Forza Italia, che ha una situazione di guerra al suo interno, non ha secondo noi le caratteristiche per poterci riuscire, anche se è una persona per bene, andremo su Rucco». Parole alle quali aveva replicato uno dei pezzi da novanta di Fi, l'ex capogruppo alla Camera Renato Brunetta: «I patti vanno rispettati. In caso contrario, se Da Re viene meno alla parola data, avremo le mani libere anche a Treviso. Fosse così vorrebbe dire che esiste un'indicazione nazionale della Lega e in questo caso ci sarebbero, sicuro, dei riverberi anche nazionali». Alla luce di tutto questo appare difficile, dunque, che anche Forza Italia abbracci la candidatura di Francesco Rucco. Più probabile invece che gli azzurri si presentino alle Comunali del 10 giugno con un loro candidato.

 

Mantovani dal canto suo non nasconde l'amarezza: «Con la formalizzazione del disimpegno della Lega sulla mia candidatura si va a sigillare la rottura delle condizioni di partenza. Non ne faccio una questione di principio ma, a questo punto, non ha più senso continuare».

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