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Vicenza

Borgo Berga
Anche l’archistar
tra i 18 indagati

Nel novembre scorso, la Forestale sequestrò l’area su ordine del giudice Massimo Gerace
Nel novembre scorso, la Forestale sequestrò l’area su ordine del giudice Massimo Gerace
Nel novembre scorso, la Forestale sequestrò l’area su ordine del giudice Massimo Gerace
Nel novembre scorso, la Forestale sequestrò l’area su ordine del giudice Massimo Gerace

L’archistar, numerosi progettisti, i vertici della società privata ma anche i tecnici comunali dell’epoca. È lungo l’elenco degli indagati che la procura ha iscritto per l’ipotesi di lottizzazione abusiva in relazione al lotto “E” di Borgo Berga, l’inchiesta che sta facendo discutere da un anno, in città, con esposti e interventi anche della politica. Il procuratore Antonino Cappelleri, che coordina l’indagine del corpo Forestale, ha spedito l’avviso di proroga delle indagini preliminari anche a Gonçalo Nuno De Sousa Byrne, 74 anni, architetto di fama mondiale, che ha progettato il complesso. Figura anche lui infatti fra le persone sul cui operato sono in corso gli accertamenti degli inquirenti.

L’IPOTESI. I nuovi indagati si aggiungono al nome di Antonio Bortoli, 62 anni, veneziano, attuale direttore generale del Comune, nel 2009 direttore dell’Urbanistica. Il reato oggi contestato si concretizza alla realizzazione - di là da venire - e pertanto non presenta rischi di prescrizione; gli inquirenti sono risaliti fino agli atti del 2003, quando venne approvato il Piruea ex Cotorossi dal consiglio comunale. Gli edifici oggi costruiti in quell’area, dietro al nuovo tribunale, sono stati invece edificati in virtù della variante a quel piano, che risale al 2009. La Forestale, con il commissario Stella, da un paio d’anni indaga sul piano che ha disposto la riqualificazione della zona dove un tempo sorgeva il fabbricato industriale della Cotorossi. Nella prima fase dell’indagine era stato iscritto il solo Bortoli, per un’ipotesi di abuso d’ufficio (una sproporzione a favore del privato di 11,7 milioni di euro) e per lottizzazione abusiva, poichè per quell’area manca un adeguato studio idrogeologico. Gli agenti della Forestale avevano sequestrato (sigilli confermati dal Riesame) un’area di oltre 20 mila metri quadrati, vicina alla confluenza fra Retrone e Bacchiglione. Il provvedimento ha lo scopo di evitare la costruzione degli 11 edifici residenziali previsti. Per il giudice Massimo Gerace, che aveva ordinato il sequestro, le anomalie del Piruea sono numerose, ed in particolare la valutazione ambientale del piano: «Mancano i bacini di laminazione e lo studio di compatibilità idrogeologica», come aveva sottolineato il consulente della procura, l’architetto Federico Verderi.

I NUOVI INDAGATI. La procura sta avvisando coloro che all’epoca avevano incarichi di responsabilità in Comune e si occuparono del piano, da Lorella Bressanello, 57 anni, capo dipartimento del Territorio, Bruno Soave, 68, direttore amministrativo dell’Urbanistica, e Franco Zanella, 54, dirigente dell’Urbanistica. E poi Riccardo Ciardullo, 49, amministratore di Fin.Vi. Quindi, con Goncalo Byrne, una serie di progettisti, peraltro non tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione: Stefano Dal Masso, 58 anni; Paolo Antonio e Chiara Balbo, di 76 e 38 anni; Alberto Liberatori, 70, e Enzo Cascioli, 43. Ancora, l’ex presidente del Gruppo Maltauro, Gabriella Chersicla, 54 anni, Lelio Pietro Sottotetti, 89 anni. E, sempre per il Gruppo, Enrico Maltauro, 61 anni, già coinvolto in altre indagini, Gianfranco Simonetto, 67, Gianfranco De Vicari, 64, Norberto Moser, 80, e infine, come atto dovuto, Paolo Dosa, 52, presidente di Sviluppo Cotorossi, che sta realizzando il complesso.

GLI SVILUPPI. La procura ha ordinato una nuova consulenza, affidandola ad un pool di esperti, che collabora con la magistratura di Milano anche in indagini contro la corruzione. Lo scopo è chiarire da un lato tutti gli aspetti idraulici, e dall’altro valutare se e dove l’iter amministrativo abbia violato la legge.

Diego Neri

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