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È in Romania

Auto del Comune
rubata, «mille euro
per riaverla»

Una Punto del Comune in corso Palladio fuori da palazzo Trissino
Una Punto del Comune in corso Palladio fuori da palazzo Trissino
Una Punto del Comune in corso Palladio fuori da palazzo Trissino
Una Punto del Comune in corso Palladio fuori da palazzo Trissino

Nicola Negrin

Prima la beffa e poi il danno. Perché non solo capita che ti rubino l’auto ma proprio quando sorridi per averla ritrovata (anche se a mille chilometri di distanza) scopri che la documentazione per recuperarla, senza contare le spese per riportarla a casa, costa di più della vettura stessa. Sembra un paradosso ma è la storia surreale che ha come protagonista un attore particolare: il Comune.

IL FURTO. Tutto comincia in un lunedì di inizio anno. È il 18 gennaio e dalla rimessa comunale di via Frescobaldi scompare una Fiat Punto del 2006. Notizie ufficiali sul furto non ne vengono date. E l’operazione è tra l’altro inusuale. Perché non solo il garage di proprietà di palazzo Trissino è munito di cancello automatico ma per rubare un veicolo servono abilità e tempo. Senza dimenticare che viaggiare in lungo e in largo, magari anche in autostrada, con un auto bianca con appiccicato sulla fiancata l’adesivo “Comune di Vicenza” non è il miglior modo per passare inosservati.

IL RITROVAMENTO. Il Comune denuncia la scomparsa. E pochi giorni dopo può tirare un sospiro di sollievo: l’auto viene ritrovata in Romania, a Nadlac al confine con l’Ungheria. Navigatore alla mano sono tra i 980 e i 1.073 chilometri di distanza a seconda della strada. Non proprio dietro l’angolo. Ma la storia sembra a lieto fine. Sembra, appunto. Perché è qui che arrivano le sorprese.

LA TRADUZIONE. Gli uffici, dopo aver ricevuto la telefonata della «locale polizia di frontiera» che informava del ritrovamento del veicolo, si preparano al recupero ma scoprono che «è necessario presentare all’autorità locale la traduzione asseverata della documentazione comprovante la proprietà e l’identità delle persone delegate al rimpatrio dello stesso». Semplice? Macché. Gli uffici eseguono «un’indagine di mercato» e affidano l’incarico alla Easy World di viale San Lazzaro che chiede «490 euro per traduzione italiano-rumeno con asseverazione e legalizzazione più 320 euro per marche da bollo». Conto totale: 941,71 euro, compresa ritenuta d’acconto del 20 per cento.

LA SPESA. Non spiccioli insomma, soprattutto se si considera che il mezzo da recuperare è una Fiat Punto del 2006 arricchita di chilometri e chilometri. Tutt’altro che una fuoriserie. Anzi, guardando tra siti che mettono in vendita auto usate, si scopre che il valore oscilla tra i 1.500 o i duemila euro. Poco più del costo di quella traduzione. Senza dimenticare che in mezzo ci sarebbe quel viaggetto di circa duemila chilometri da compiere (andata più ritorno) per portare quel mezzo a casa. Forse, calcolatrice alla mano, a palazzo Trissino sarebbe convenuto donare quel veicolo alla locale amministrazione. Anche perché, come precisato negli atti del Comune, «le spese per il recupero non sono coperte da assicurazione».

Nicola Negrin

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