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Vicenza

Assalto in Fiera
Hit show, debutto
con il pienone

Un momento di Hit Show. La passata edizione ha contato 31 mila presenze in tre giorni. COLORFOTO
Un momento di Hit Show. La passata edizione ha contato 31 mila presenze in tre giorni. COLORFOTO
Hit Show a Vicenza

Un vero e proprio assalto. Inatteso, al punto da portare sull’orlo del collasso la viabilità a Vicenza Ovest. Che Hit Show 2016 avrebbe convogliato in Fiera tantissimi visitatori era facile immaginarlo, visti anche i numeri della passata edizione - 31 mila presenze nei tre giorni di manifestazione - ma che il traffico avrebbe raggiunto dimensioni da esodo non se l’aspettavano né in autostrada, dove hanno deciso di sostituire le casse automatiche con esattori in carne ed ossa per accelerare le operazioni né, per loro ammissione, al comando della polizia locale. Invece, a partire dalle 8 del mattino, uscire dal casello per raggiungere i padiglioni di via dell’Oreficeria come pure Villaggio del Sole, Sant’Agostino e Altavilla, è stato davvero un esercizio di pazienza. A cominciare dai possessori di Telepass, finiti anche loro, e prima degli altri, nel gorgo del caos nonostante l’uscita (ma non la corsia) preferenziale. Traffico incolonnato e a passo d’uomo, ingorghi alle rotatorie, un’ora per percorrere i 600 metri di “bretella”. Tanto che in molti hanno preferito parcheggiare nell’area di sosta dell’autostrada e farsela a piedi, arrivando persino prima dei malcapitati automobilisti. Una situazione protrattasi per tutta la mattinata, con pochi agenti a regolare il flusso di auto e praticamente nessuno, complice anche l’annunciata manifestazione degli animalisti, a controllare la sosta, con via della Siderurgia, dell’Economia e della Chimica invase anche laddove il divieto di sosta è visibile. Sorpresi da tanta passione, che ha mosso gente dall’Emilia Romagna, dalla Lombardia, da Torino, dal centro Italia.

Perché Vicenza, e la ressa di ieri mattina ne è una conferma, è diventata la capitale italiana del settore armiero. Intendiamoci, il cuore pulsante resta sempre la bresciana Val Trompia, con le sue prestigiose aziende e le migliaia di addetti, ma con la rinuncia ad Exa, l’esposizione nazionale delle armi, Brescia ha praticamente tirato giù la saracinesca sulla più importante vetrina di caccia, tiro sportivo e difesa personale, consentendo prima a Roberto Ditri prima, poi a Matteo Marzotto di accaparrarsi, portandolo all’ombra dei Berici, un mercato vivace già nei numeri - quest’anno sono 363 gli espositori su un’area di 35 mila metri quadrati - assieme all’esercito di appassionati. Al quale non è rimasto che allungare o accorciare la strada, a seconda della provenienza, di un centinaio di chilometri. Scelta vincente, che conferma il fiuto del management vicentino guidato dal presidente Marzotto e dal direttore Corrado Facco, che ora punta dritto oltre le Alpi: «Il nostro obiettivo - spiega il presidente - è competere con le migliori manifestazioni europee del settore». Convegni, stand di armi ma anche shopping e turismo venatorio, Hit dog show, esposizione aperta a tutte le razze canine, possibilità di testare, nel poligono mobile, i nuovi prodotti ed esercitarsi con armi da softair e ad aria compressa. Segnalati anche l’attore Fabio Testi e l’imprenditore Gianni Zonin, persi presto nel mare magnum dei visitatori.

Roberto Luciani

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