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Vicenza

Artigiani si nasce
Il giovane mago
che fabbrica suoni

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Giacomo Bertazzo, 24 anni, ha aperto una liuteria in contrà Porta Santa Lucia
Giacomo Bertazzo, 24 anni, ha aperto una liuteria in contrà Porta Santa Lucia
Giacomo Bertazzo, 24 anni, ha aperto una liuteria in contrà Porta Santa Lucia
Giacomo Bertazzo, 24 anni, ha aperto una liuteria in contrà Porta Santa Lucia

VICENZA. Artigiani si nasce. Certo lo si può pure diventare se si ha una buona manualità, ma nel caso di Giacomo Bertazzo è il caso di parlare di predestinazione. Non tanto per il tipo di attività, quanto per il carattere così riservato da sembrare introverso, che ben si sposa con la materia prima che plasma. E sì, perché lui liutaio è diventato quasi per caso, a 24 anni, seguendo più il richiamo del legno e del silenzio che il suono prodotto da un archetto di violino. «Sì, amo il legno, mi piace la sensazione che si prova quando lo tocchi con le dita. E mi piace lavorare con le mani, usando strumenti che oggi sembrano persino antichi ma che mi regalano emozioni quando li adoperi. Altro che il computer».

 

Una vera e propria dichiarazione d'amore che lo ha spinto al grande passo di aprire, dopo gli studi, un negozio di liuteria in contra' Porta Santa Lucia, che non sarà la via Margutta di Vicenza ma che all'artigianato artistico pare essersi in qualche modo votata. Non è l'unico nel Vicentino, se ne contano altri due-tre tra Breganze, Schio e la zona industriale della città, ma è il solo all'interno delle mura dove questo nobile e antico mestiere mancava oramai da tantissimo tempo. Ma andiamo con ordine. «In realtà mi ero iscritto alla scuola di mobiliere di Bassano, però nonostante lavorassi con il legno sentivo che non era proprio quello che volevo fare. A me piace lavorare di fino, così ho virato sugli strumenti ad arco e a pizzico». E sulla scuola internazionale di liuteria a Cremona. Per entrarvi, però, ha dovuto sostenere un esame, dal momento che aveva perso i primi due anni: «Sono entrato in terza e mi sono ritrovato assieme a una trentina di studenti per lo più stranieri, asiatici in particolare. Ero l'unico vicentino, poi ne è arrivato anche un altro, Paolo, che sta ancora studiando. E quando mi hanno dato l'attestato ho capito che avevo vinto la scommessa. Perché, fondamentalmente, per me questa è stata una scommessa con me stesso, per capire se davvero era quello che avrei potuto e saputo fare».

 

Sul banco di lavoro e sulla parete del laboratorio ci sono seghetti, pialle, sgorbie, scalpelli, rasiere, colle, lime. E c'è già la sagoma inconfondibile ma ancora accennata di un violino, pronto a diventare strumento vivo. Ci vuole orecchio, ma soprattutto tanta pazienza perché basta poco per straziare il suono e rovinare ore di certosino lavoro. «Sono entrato a far parte di un pool che si chiama Liuteria Italiana, che fa capo al maestro Marco Piccinotti, liutaio di fama internazionale, e che è stato creato da Enrico Genovese, appassionato cultore di strumenti ad arco e di archetti moderni e storici, con il quale ho iniziato a collaborare condividendo la bottega». Una collaborazione a 360 gradi, giacché il giovane liutaio, silenzioso e concentrato come i meccanici di una volta, non si tira indietro di fronte a una riparazione. «La soddisfazione di fare qualcosa che funzioni bene è fondamentale. Vede, ogni pezzo ha una sua storia oltre che un suo suono e un micron in più o in meno, come detto, fanno la differenza. Oltre al fatto che il legno va interpretato». Già, si fa presto a dire liutaio. Ma non era meglio puntare al mercato dei mobili? Sorride. «Non mi interessa un lavoro di scrivania. Credo che bisogni avere il coraggio di provare a fare quello che ci piace». Poco più in là Irene, la morosa, controlla il foglio con gli appunti di inglese. Stuzzicata, commenta laconicamente: «Io studio altro, ma lo sostengo». Un piccolo mondo antico a due passi da Ponte degli Angeli, dove violini, violoncelli, chitarre e liuti sono pronti a formare una piccola orchestra grazie alle mani di Giacomo, liutaio per scelta, artigiano per vocazione. 

Roberto Luciani

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