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Adele, un hotel 5 Stelle
L’hub dei migranti
è gestito da un grillino

L’Hotel Adele più volte al centro delle polemiche per la massiccia concentrazione di migranti
L’Hotel Adele più volte al centro delle polemiche per la massiccia concentrazione di migranti
L’Hotel Adele più volte al centro delle polemiche per la massiccia concentrazione di migranti
L’Hotel Adele più volte al centro delle polemiche per la massiccia concentrazione di migranti

«Lo Stato tolga ai privati il business tutto italiano dell’accoglienza dei migranti». Così dichiarava di recente Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera e principale aspirante candidato del Movimento 5 Stelle alla presidenza del Consiglio. La vicenda da raccontare parte da qui. Perché forse non sapeva, Di Maio, che dietro l’Hotel Adele, una delle più grandi strutture vicentine che accolgono i profughi, c’è proprio uno dei “suoi”: Gedorem Andreatta, imprenditore e consulente aziendale che a Marostica ricopre l’incarico di consigliere comunale per il Movimento di Grillo. Il caso è venuto a galla ieri sulle pagine de Il Giornale e sta portando le scintille sul tema dell’accoglienza dei migranti sul terreno dell’imbarazzo politico.

LA GESTIONE. Il nome Hotel Adele dice molto a chi si occupa di migranti. La struttura di via Medici è diventata da tempo un hub per la primissima accoglienza dei profughi, finendo nel mirino delle polemiche per l’alta concentrazione di presenze. L’omonima srl che gestisce anche altre strutture in provincia, nell’ultimo bando della prefettura ha messo a disposizione 280 posti a un prezzo giornaliero di 34,97 euro. La società è di proprietà di Gedorem Andreatta, 37 anni, consigliere pentastellato del Comune di Marostica, già candidato sindaco nel 2013. Andreatta possiede il 5 per cento delle quote, mentre il restante 95 è della San Francesco Costruzioni srl. Ma dietro a questa realtà, c’è sempre lui, con Samanta Zardo - figlia dell’amministratrice di Hotel Adele srl, Meri Spiller - che detiene l’1 per cento delle quote e a sua volta, con la sorella Susy, risulta amministratrice e socia al 5 per cento di Turist Hotels srl. Questa società, nata nel 2015, ha per oggetto, come recita il registro imprese della Camera di commercio, «l’attività di gestione di alberghi, ristoranti, bar e attività connesse». Di fatto, compare nella lista delle strutture che collaborano con la prefettura per l’accoglienza, con un totale di 150 posti (anche all’hotel Virginia di Sandrigo) e un incasso di 34,97 euro al giorno a migrante. Anche in questo caso non passa inosservato il fatto che le sorelle Zardo nel 2013 figuravano nella lista dei Cinque Stelle alle elezioni comunali di Bolzano Vicentino. Nel 2016, solo nell’arco di 9 mesi, la durata del bando della prefettura (15 marzo-31 dicembre), Hotel Adele srl per l’accoglienza dei profughi ha incamerato 2,8 milioni di euro. Lauti incassi anche per Turist Hotels che nello stesso periodo ha raggiunto quota 1,5 milioni di euro.

LA BUFERA. Di per sé queste informazioni raccontano soltanto uno spaccato del mondo e dei numeri dell’accoglienza; la questione che fa discutere è tutta politica, visto che i leader nazionali dei Cinque Stelle esprimono critiche feroci al «business dei profughi». Da Luigi Di Maio che dichiara: «L’accoglienza dev’essere gestita dallo Stato, non certo da soggetti privati». Sino ad Alessandro Di Battista che ha accusa i partiti di aver trovato «una nuova forma di finanziamento pubblico». Posizioni che stridono con la realtà dei fatti, per lo meno nel Vicentino, dove due delle principali realtà che danno ospitalità ai migranti, con numeri da capogiro, sono riferibili a vario titolo ad esponenti o ex dei 5 Stelle. Silenzio, per ora, dai diretti interessati: né Andreatta né Zardo hanno risposto alle telefonate del Giornale di Vicenza che li ha cercati per delucidazioni o dichiarazioni. La questione, intanto, rischia di diventare una polveriera per chi - comitati, commercianti e partiti politici - lamenta l’alta concentrazione di migranti in città, soprattutto in via Medici, dove tra l’Adele e gli appartamenti sul lato opposto della strada, tutto conduce a un unico intreccio societario e familiare.

Laura Pilastro

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