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Serre dimenticate
Crolli e degrado
«È uno scempio»

Un’immagine delle serre del parco La Favorita attualmente in stato di abbandono. FOTO MASSIGNAN
Un’immagine delle serre del parco La Favorita attualmente in stato di abbandono. FOTO MASSIGNAN
Un’immagine delle serre del parco La Favorita attualmente in stato di abbandono. FOTO MASSIGNAN
Un’immagine delle serre del parco La Favorita attualmente in stato di abbandono. FOTO MASSIGNAN

Il degrado a pochi passi da uno dei luoghi più belli e frequentati di Valdagno, nel quartiere simbolo del paese. A fianco del parco La Favorita, pezzo forte della Città sociale, le serre - costruite nella prima metà del 1900 - presentano tutti i segni del tempo con la copertura che in più punti ha ceduto o è pericolante. Uno scenario che stride con il pannello che segnala “La città dell’Armonia” piazzato proprio davanti e che al punto sei recita “Fontana e serre”. Sulla questione va all’attacco il consigliere della Lega Nord Marco Randon: «È uno scempio ed è pericoloso. È vero che c’è la recinzione, ma ci sono pezzi di copertura in bilico, bisogna intervenire prima che qualcuno si faccia male. Qualche ragazzo potrebbe scavalcare per recuperare un pallone e si troverebbe in una situazione di pericolo. Inoltre - prosegue Randon - è anche una questione di decoro. Proprio qui di recente si sono ritrovati centinaia ciclisti o podisti provenienti anche da fuori Regione per delle gare, bel biglietto da visita. La struttura poi si trova nel mezzo di un’area che presenta edifici nuovi e di pregio tra i quali la nuova sede di Confartigianato: un peccato che affacciandosi si veda questo spettacolo».

A differenza di altri luoghi, che nel quartiere di Oltreagno appartengono a società riconducibili alla famiglia Marzotto, le serre sono di proprietà comunale. L’assessore ai lavori pubblici e al decoro urbano Federico Granello fa il punto: «C’è un gruppo di lavoro formato da assessori, consiglieri e tecnici che si sta occupando di progetti per alcune aree strategiche della città, soprattutto in Oltreagno. Mi sorprende che il consigliere Randon non ne sia al corrente. Stiamo valutando come intervenire e sentiremo anche il parere dei cittadini. I soldi purtroppo sono pochi e un intervento tampone costerebbe dai 30 ai 40 mila euro senza risolvere il problema». Anche il rappresentante mandamentale di Confartiginato Gianluca Cavion dà fiducia all’Amministrazione comunale: «È inutile investire soldi pubblici per un rattoppo, meglio aspettare per investire su un progetto serio. Mi fido del sindaco Acerbi che mi ha assicurato che si sta lavorando in questo senso». Sul futuro della zona in passato erano emerse diverse ipotesi: dalla costruzione di una nuova biblioteca con l’accorpamento dei servizi di ufficio cultura, Progetto giovani e Urp, al recupero del serre come fattoria didattica. Per ora però su quale sia la via effettivamente percorribile nessuno si sbilancia.

Nella città sociale ci sono altre strutture in attesa di sistemazione che tuttavia non sono di proprietà del Comune, bensì quasi tutte legate alla famiglia Marzotto. C’è la piscina scoperta che un tempo richiamava persone da tutta la provincia ed ora è malinconicamente vuota e lasciata al degrado. Lo stesso sta accadendo per la pista lido dove generazioni di futuri giocatori di hockey e pattinatrici hanno mosso i primi passi ed ora è chiusa. Come sopra per l’edifico di via Panzini, dove molti anziani si ritrovavano per giocare a bocce. Se la cavano meglio lo stadio, in questo periodo oggetto di un intervento per la riqualificazione della facciata e il rifacimento degli spogliatoi, e la piscina coperta che funziona e raccoglie consensi.

Luigi Cristina

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