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Valdagno

Protezione civile,
una task force
contro i calabroni

Una ventina di interventi, nei cinque comuni di valle, per 85 ore di lavoro, con l’impegno di 53 volontari dagli ultimi giorni di marzo ai primi di dicembre. La protezione civile “Valle Agno” guidata da Stefano Bicego nel 2015 ha combattuto contro un nemico insospettabile: i calabroni. Nel giro di due anni, gli interventi per bonificare situazioni di potenziale pericolo dovute alla presenza di nidi e insediamenti di questi insetti è più che triplicata, passando dai sei interventi del 2013 ai 19 dell’anno appena concluso. Sono state messe a bilancio uscite del comitato in tutti comuni serviti da Trissino a Valdagno, sia in centro tra le case, sia nelle contrade. «Siamo rimasti gli unici sul territorio a fare questo servizio - spiega Bicego - e ci siamo specializzati. La stagione è stata calda e la frutta è maturata in fretta, richiamando gli insetti. Abbiamo un ottimo rapporto con gli apicoltori, se troviamo api le salviamo e le cediamo».

L’ESPERTO. Paolo Fontana, entomologo della Fondazione Edmund Mach, Centro trasferimento tecnologico, unità operativa Protezione delle piante e biodiversità agroforestale di Pergine Valsugana, spiega: «I calabroni non sono stanziali come le api. A fine stagione tutto lo sciame muore lasciando in vita solo alcune regine fecondate che, l’anno dopo, ricreano la comunità. Le stagioni si sono allungate, con temperature miti anche oltre l’estate, e questo fa sì che ci siano più possibilità di sopravvivenza per un numero maggiore di regine. Credo incida soprattutto il fatto che le persone non sanno più come affrontare un calabrone, un’ape o una vespa e si spaventano più facilmente. Meglio comunque che la situazione sia trattata da un esperto piuttosto di vederla affrontata male».

I DATI. Non solo insetti tra gli interventi della Protezione civile. Tra le prime uscite della stagione gli uomini e le donne in giallo hanno dovuto vedersela con lo sgombero neve dalle contrade di Valdagno, con la consegna di alcuni pasti caldi, mentre a settembre, ci sono stati alcuni allagamenti nella zona industriale di Valdagno, per concludere il 29 e 30 dicembre con l’incendio sul monte Civillina, che ha impegnato 15 volontari per 100 ore di lavoro. Oltre al pronto intervento, il comitato ha fornito 784 ore con 108 volontari per servizi di logistica, ma ha soprattutto impiegato un anno fortunatamente privo di catastrofi, in quasi ottomila ore di formazione e addestramento, con 249 persone. Non si possono dimenticare i servizi di “prevenzione di rischio elevato” con il supporto alle manifestazioni sul territorio che valgono circa 2230 ore, fornite da 408 persone. Inserendo anche le ore dedicate alla manutenzione e alla gestione delle sedi, l’anno scorso il “Valle Agno” ha certificato 12 mila 752 ore di lavoro. «È stato l’anno della formazione - conclude Bicego - i Comuni sanno che possono contare su una Protezione civile sempre più professionalizzata e competente. Ci siamo dotati del defibrillatore con 16 operatori pronti a utilizzarlo».

Karl Zilliken

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