Topi in pista ciclabile e lungo torrenti e canali. Una mini invasione, segnalata anche dai residenti, contro cui il Comune interviene in modo deciso. Non sono nuove le segnalazioni di ratti, anche di notevoli dimensioni che specialmente con l'arrivo della bella stagione fanno la loro comparsa allertando residenti e passanti.
Ma ora l'Amministrazione ha messo nero su bianco un piano per combattere da maggio ad ottobre quest’infestazione che va a colpire principalmente gli argini dell'Agno e, di conseguenza, lunghi tratti della pista ciclabile che costeggiano il torrente. Non solo: la città, infatti, è costellata di piccoli torrenti che scendono dalle numerose vallette sui versanti collinari ad est ed a ovest di Valdagno e anche i piccoli corsi d'acqua diventano casa sicura per roditori.
Il progetto predisposto dagli uffici municipali, su indicazione della giunta, prevede sei interventi su 15 zone che consistono, secondo quanto individuato dall'Amministrazione comunale tra gli obiettivi per il miglioramento dell'igiene urbana varato dall'ufficio tecnico guidato dal dirigente Graziano Dal Lago, nel posizionamento di prodotti specifici mirati alla derattizzazione all'interno di circa 180 appositi erogatori sparsi su tutto il territorio comunale.
In particolar modo si interviene dove si concentrano maggiormente la presenza ed il passaggio dei cittadini, perché è proprio lì che i topi possono trovare sostentamento anche a causa dei rifiuti abbandonati. E proprio in ragione della presenza contemporanea di numerose fonti d'acqua tra cui l'Agno e di un'area molto frequentata da bambini e famiglie, come il parco giochi sulla pista ciclabile all'altezza del ponte di legno, è stata posta particolare attenzione al posizionamento di distributori di veleno per topi, così come anche nella vicina via Galvani, nei pressi del canale. Stesso trattamento in piazzale Pastrengo, vicino al torrente, ma anche lungo il torrente Rio.
Non solo: c'è anche la possibilità di effettuare una quindicina di derattizzazioni mirate, oltre a quelle già preventivate, nel caso se ne dovesse presentare la necessità. Per questo trattamento, il Comune spende ogni anno poco meno di 1.600 euro. Lo stesso servizio, per motivi differenti, deve essere portato a termine anche nelle scuole, negli edifici pubblici, nella mensa comunale e nei cimiteri. Per queste operazioni viene messa a bilancio annualmente una spesa di poco superiore ai mille euro.