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Lega-Forza Italia, resa dei conti dopo il ko

Attilio Schneck con la senatrice della Lega Erika Stefani. CISCATO
Attilio Schneck con la senatrice della Lega Erika Stefani. CISCATO
Attilio Schneck con la senatrice della Lega Erika Stefani. CISCATO
Attilio Schneck con la senatrice della Lega Erika Stefani. CISCATO

Il tentativo del centrodestra cittadino di riunirsi in occasione della tornata elettorale non ha prodotto l'esito sperato. L'alleanza Forza Italia - Lega Nord, che sulla carta sembrava avere i numeri per poter portare il candidato Attilio Schneck al ballottaggio contro il sindaco uscente Gianni Casararotto, poi riconfermato alla carica di primo cittadino, si è spezzata nel segreto delle urne.

Il 25,75% delle preferenze raggiunto dal candidato Schneck è infatti esclusivamente il risultato dell'appeal del Carroccio e della civica “Schneck Sindaco”, che insieme hanno totalizzato il 22,41%. Il contributo di Forza Italia è stato alquanto limitato, ma Schneck ha preferito non commentarlo, liquidandolo con un tranciante «non mi riguarda».

IL RISULTATO. Eppure gli azzurri hanno portato alla sua candidatura solo il 2,11% di preferenze (l’altra lista a sostegno di Schneck, “Veneti per l’Indipendenza”, è arrivata all’1,44%), ovvero 210 voti, 78 in meno della giovanissima civica “Rigenerare Thiene” a sostegno del candidato Nicolas Lazzari. «Non si può paragonare il nostro risultato a quello di Lazzari - precisa Jimmy Greselin, coordinatore di Forza Italia Alto Vicentino - perché a fare da traino a quella lista c'era la sua candidatura. Anche noi, se ci fossimo presentati con un nostro candidato, probabilmente avremmo ottenuto di più, di certo almeno un posto tra i banchi della minoranza. Invece ci siamo sacrificati per dare una possibilità a Schneck». Due mesi e mezzo fa, infatti, Forza Italia rinunciò a correre da sola e decise di appoggiare il candidato leghista con l'obiettivo di riunire tutto il centrodestra attorno ad una figura ritenuta in grado di ostacolare la rielezione del sindaco uscente Casarotto. In realtà, però, fuori dai giochi restò il candidato Christian Azzolin, snobbato sia dagli azzurri che dalla Lega Nord.

MANCATA UNIONE. «Probabilmente - continua Greselin - se il centrodestra si fosse realmente unito, anziché presentarsi così a caso, avremmo attratto anche altre liste e la gente ci avrebbe votato di più. Va ricordato che il 40% dei thienesi non è andato alle urne: tra questi tantissimi che non si sono riconosciuti nella nostra proposta. In questi mesi ho ricevuto molti messaggi di persone che ci accusavano di andare alle elezioni divisi, contrariamente a quanto fatto da Casarotto e dalla sua squadra. Detto questo, è indubbio che abbiamo fatto un pessimo risultato, sia perché a livello regionale non abbiamo un’organizzazione definita in grado di darci visibilità sia perché il nostro gruppo è tornato in vita da appena sei mesi. Non posso accusare nessuno di questa debacle, la verità è che i thienesi hanno votato chi si è presentato con un progetto compatto, con alle spalle cinque anni di lavoro e di non opposizione delle minoranze». Oltre a Forza Italia, non sono riusciti a ottenere un seggio nel parlamentino thienese anche i rappresentati della lista “Rigenerare Thiene” (2,89%), “Veneti per l'Indipendenza” (1,44%), “Thiene a Destra” (1,26%), “Ordine Sociale Altovicentino” (0,92%).

Alessandra Dall’Igna

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