<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«L’indagato per la Tari truffava i correntisti»

Sono numerosi i cittadini truffati dall’impiegato  comunale di Thiene
Sono numerosi i cittadini truffati dall’impiegato comunale di Thiene
Sono numerosi i cittadini truffati dall’impiegato  comunale di Thiene
Sono numerosi i cittadini truffati dall’impiegato comunale di Thiene

“Infedele” nei confronti del Comune di Thiene per essersi intascato i soldi della tassa rifiuti? Non solo. Dal passato, recente, di Giovanni Grolla, 46 anni, residente a Schio, adesso spunta anche un’altra inchiesta aperta dalla magistratura. Il pubblico ministero Hans Roderich Blattner ha infatti depositato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari per una serie di presunte truffe che Grolla, allora dipendente della filiale di Valdagno di Banca Montepaschi, avrebbe messo a segno ai danni di una serie di anziani clienti, tutti pensionati. Dai loro conti correnti l’impiegato, definitivamente allontanato dall’istituto di credito dopo una sospensione, avrebbe portato via una somma complessiva di oltre 70 mila euro; una cifra analoga sarebbe poi stata sottratta attraverso numerosi prelevamenti che Grolla avrebbe effettuato, sempre ai danni delle sue ignare vittime, dopo avere intestato a loro insaputa delle carte bancomat o delle altre carte di credito. Per questo motivo il sostituto procuratore Blattner nelle prossime settimane si appresterà a chiedere il rinvio a giudizio nei confronti del 46enne ex funzionario di banca accusato di appropriazione indebita e indebito utilizzo e falsificazione di bancomat e carte di credito. Inchiesta alla quale si aggiungerà adesso pure quella aperta, sempre dallo stesso pm, per peculato ai danni del Comune di Thiene. Visto che Grolla si sarebbe intascato i soldi della Tari fatta pagare “cash” a stranieri convinti di avere saldato il loro debito con la pubblica amministrazione che invece da loro non ha mai ricevuto nemmeno un centesimo. «FRODI» AI CLIENTI. Le appropriazioni indebite di cui è accusato Giovanni Grolla dalla procura, durante il suo impiego in banca, sarebbero state messe in atto a più di una decina di clienti; alcuni dei quali legati da un rapporto fiduciario con l’ex funzionario che avrebbe infatti approfittato proprio di questi rapporti per intascarsi decine di migliaia di euro. I prelievi e la creazione delle finte carte di credito, utilizzate per trasferire il denaro degli ignari clienti, sarebbero proseguiti per almeno due mesi, da marzo a maggio 2016. Poi qualcosa, alla filiale di Valdagno di Mps, è cominciato a tornare più. E il comportamento del funzionario sarebbe emerso in tutta la sua gravità. Da qui la sospensione da parte dell’istituto di credito e il successivo (e definitivo) allontanamento con annessa segnalazione alla procura. Che aveva dunque fatto scattare l’indagine. LA SECONDA INCHIESTA. Dopo la fine del suo rapporto lavorativo con Mps, Giovanni Grolla tenta, e passa il concorso per essere assunto al comune di Thiene. Ma anche qui, a un certo punto, si evidenziano delle anomalie. Specie quando i conti degli incassi della Tari, la tassa sui rifiuti, cominciano a non combaciare più. Gli importi, riferiti praticamente a tutti residenti stranieri, risulterebbero pagati, però nelle casse dell’amministrazione comunale non c’è un centesimo di quei versamenti. Che infatti Grolla, stando all’accusa, avrebbe richiesto “cash” tenendoli poi per sé. I cittadini raggirati sarebbero numerosi. E la somma sottratta dall’impiegato “infedele” si aggirerebbe tra i 40 e i 50 mila euro. Anche se gli accertamenti sono tuttora in corsa visto che non è affatto escluso qualcuno non si sia ancora reso conto di quanto avvenuto. In base a quanto ricostruito dagli inquirenti sinora, Giovanni Grolla avrebbe puntato sul fatto che i suoi interlocutori erano tutti cittadini stranieri che si fidavano del dipendente non sospettando certo il suo vero scopo. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Bernardini

Suggerimenti