I nuvoloni minacciosi e la pioggia non hanno fermato l'entusiasmo dei 500 giovani scout che da ieri si sono impadroniti della città per il loro annuale raduno di primavera, con i Giochi di San Giorgio. Armati di calzoni corti e camicia azzurra d'ordinanza, ragazzi e ragazze dai 12 ai 16 anni provenienti dalla zona Vicenza-Tre Valli hanno trascorso il sabato pomeriggio all'insegna dell'avventura, arrivando al parco di villa Fabris, dell'amicizia e della condivisione. Un crescendo di sfide e di attività che li ha portati in giro per Thiene alla ricerca del proprio campo in cui accamparsi e che culminerà oggi ai Cappuccini con il grande gioco finale ispirato al Medioevo, in cui ogni squadriglia dovrà dare prova di abilità e coraggio. Ma non è il desiderio di vittoria a spingere questi giovani esploratori ad abbandonare le comodità di casa e a trascorrere due giorni all'aperto, con una tenda come riparo e una cucina da campo come ristorante. Ad accomunarli è la voglia di stare con gli altri, di conoscere nuovi amici, di staccare smartphone e tablet per tornare a parlarsi guardandosi in faccia. «Il telefonino non mi manca per nulla, ho troppe cose da fare e persone da conoscere per perdere tempo a controllare i messaggini», racconta Alberto di 14 anni. «Mi sono iscritto agli Scout in terza elementare proprio perché a casa da solo mi annoiavo - aggiunge Andrea di 12 anni - Qui invece, assieme ai miei amici, mi ritrovo a vivere delle avventure stupende». «E poi il legame che si crea con gli altri è davvero indescrivibile», conferma Siro di 14 anni, un altro dei partecipanti. Avventura, amicizia, divertimento sono le stesse motivazione che spingono sempre più ragazze a partecipare ai gruppi scout. «Ho iniziato alle elementari perché vedevo che mia sorella si divertiva tanto - spiega Federica, 14 anni - e non ho più smesso perché è un modo davvero unico di stare insieme e confrontarsi con gli altri». Un desiderio di appartenenza che sembra non conoscer crisi: nonostante i suoi 110 anni, lo scoutismo è è più in forma che mai. «Purtroppo dobbiamo mettere un limite a nuovi ingressi perché le richieste sono numerose - spiegano i capi reparto Alice Bortolotto e Giovanni Battista Roaro del gruppo Schio 1 - Tanti ragazzi hanno voglia di mettersi in gioco abbracciando lo scoutismo».