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Thiene

Deportati di guerra
si innamorano
Storia da premio

Il prof. Secco e i realizzatori del progetto Girondi, Guazzo e Busellato alla cerimonia di premiazione. MA.BI.
Il prof. Secco e i realizzatori del progetto Girondi, Guazzo e Busellato alla cerimonia di premiazione. MA.BI.
Il prof. Secco e i realizzatori del progetto Girondi, Guazzo e Busellato alla cerimonia di premiazione. MA.BI.
Il prof. Secco e i realizzatori del progetto Girondi, Guazzo e Busellato alla cerimonia di premiazione. MA.BI.

THIENE. Una storia d’amore nata tra le difficoltà economiche del primo dopoguerra e i bombardamenti del secondo conflitto mondiale, ambientata in un campo di lavoro nazista in Germania e i cui protagonisti sono una giovane polacca deportata e un vicentino nato a Caltrano in cerca di fortuna. Il documentario “Il viaggio di Genoveffa”, realizzato da una classe dell’Itt Chilesotti, ha vinto il premio “Paolo Gobetti”, dedicato alle scuole superiori, nel concorso “Filmare la storia” 2017 promosso dall’Archivio nazionale cinematografico della Resistenza. Il filmato di 25 minuti è stato girato nel 2015 da una decina di ragazzi che all’epoca frequentavano la 5B. L’Archivio, diretto dallo scrittore Bruno Gambarotta, ha premiato il filmato per la “scelta di ricostruire la grande storia attraverso una micro storia, vale a dire le vicissitudini di Genoveffa e Francesco, prima fidanzati, poi sposi. Dall’insieme di piccoli eventi, spesso tragici, emergono l’assurdità e l’atrocità della guerra”. Per il documentario gli studenti hanno intervistato Genoveffa Furmanski, nata nel 1923 a Slawkow in Polonia. Nel ’43 venne catturata dai tedeschi e deportata nel campo di lavoro di Kraiburg, vicino a Monaco. Nel lager nazista, lavorava in uno stabilimento bellico, conobbe Francesco Pellizzari, meccanico caltranese nato nel 1911 emigrato in Germania in cerca di lavoro. Dopo qualche tempo i due si sposarono, ma nel marzo del ’45 un bombardamento al quartiere in cui viveva Pellizzari lo costrinse a tentare il viaggio di ritorno a Caltrano in bicicletta. Genoveffa, invece, fu obbligata a restare nel campo nazista fino alla liberazione russa, nell’aprile dello stesso anno. Poi raggiunse il marito nel paese dell’Alto Vicentino. «Tutto è nato da un’idea dei ragazzi: nel 2015, quando è stata presentata a Caltrano, aveva ottenuto ottimi riscontri; poi, un premio così prestigioso», spiega il professore coordinatore del progetto, Stefano Secco. «Abbiamo potuto unire la storia alle competenze per realizzare il video», aggiunge Massimo Girondi che con i compagni Igor Guazzo e Marco Busellato si è recato a Torino per il premio.

Marco Billo

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