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Rabbia azionisti ex BpVi, il centro bloccato

I manifestanti occupano la sede stradale in via Marconi, davanti a Veneto Banca. FOTO DAL CEREDOLa protesta contro il governatore Luca Zaia davanti alla Bpvi
I manifestanti occupano la sede stradale in via Marconi, davanti a Veneto Banca. FOTO DAL CEREDOLa protesta contro il governatore Luca Zaia davanti alla Bpvi
I manifestanti occupano la sede stradale in via Marconi, davanti a Veneto Banca. FOTO DAL CEREDOLa protesta contro il governatore Luca Zaia davanti alla Bpvi
I manifestanti occupano la sede stradale in via Marconi, davanti a Veneto Banca. FOTO DAL CEREDOLa protesta contro il governatore Luca Zaia davanti alla Bpvi

Gli ex soci azzerati di Veneto Banca e della Banca Popolare di Vicenza occupano piazze e strade della città. Una mattinata movimentata quella di ieri in centro storico dove un centinaio di azionisti spogliati dei risparmi di una vita si sono mobilitati per far sentire la loro voce di disagio, dando vita a sit-in e cortei non segnalati alle autorità, davanti agli istituti bancari e marciando in corteo, bloccando per un'oretta la viabilità centrale. E per riportare l'ordine sulle strade, in particolare via Btg. Valleogra presa d'assalto a più riprese, sono intervenute numerose pattuglie sia dei carabinieri del comando scledense, guidate dal capitano Vincenzo Gardin, sia della polizia locale del consorzio Altovicentino del comandante Giovanni Scarpellini.

I manifestanti si sono prima assiepati in piazzetta Garibaldi attaccando uno striscione con la scritta “Risparmi rubati” sulla facciata della ex filiale della BpVi, per poi dirigersi verso l'agenzia dell’Veneto Banca in via Marconi, dove hanno occupato la strada, bloccando di fatto lo snodo semaforico davanti alla piazza del municipio. Con urla, contestazioni, fischietti e trombe di plastica e perfino qualche maracas, hanno dato vita ad una protesta rumorosa e persistente, arricchita da un'eloquente cartellonistica che prendeva di mira a turno il governo, il presidente del Veneto Luca Zaia e, inevitabilmente, l'ex presidente della BpVi Gianni Zonin.

«Anche Zaia, sì, perchè non ha fatto abbastanza per aiutarci. Siamo stati abbandonati anche da lui» ha spiegato un signore che reggeva il cartello. In mezzo ai manifestanti sono emerse tante storie, come quella di Elia e sua moglie, entrambi settantenni, che hanno «perso tutti i risparmi di una vita, in totale 200 mila euro trasformati in azioni nel 2014, quando già si sapeva che non valevano più nulla» oppure della signora Ada, ultraottantenne che ha perso «tutto, 350 mila euro derivanti dai risparmi e dalle eredità di genitori e nonni». Altri hanno poi ricordato il caso dell'operaio 49enne di Schio suicidatosi l'anno scorso dopo aver perso i risparmi suoi, della madre e della sorella entrambe disabili. «Queste persone si sentono abbandonate da tutti – ha spiegato Elena Bertorelle della Casa del Consumatore di Schio, che sta seguendo 1200 casi di azionisti -. Sono esasperate, non sanno più come mantenere viva l'attenzione sul loro caso, dopo l'approvazione del recente decreto che sostanzialmente li azzera, privandoli inoltre dei diritti di giustizia civile. Speriamo che ora il Senato accolga gli emendamenti delle associazioni per creare per loro un fondo di garanzia». Alla vista della folla, il personale delle due banche, ora controllate da Intesa, ha bloccato gli ingressi per motivi di sicurezza. Non c'è stato alcun tipo di contatto. Il corteo ha poi marciato fino alla stazione dei treni, per poi fare dietro front e tornare in piazzetta Garibaldi, dove il capitano Gardin ha placato gli animi.

Silvia Dal Ceredo

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