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Prime nozze in Castello con doppia cerimonia

La “tajara” del Castello addobbata per la cerimonia. S.D.C.L’arrivo in Castello degli sposi con invitati al seguito. S.D.C.
La “tajara” del Castello addobbata per la cerimonia. S.D.C.L’arrivo in Castello degli sposi con invitati al seguito. S.D.C.
La “tajara” del Castello addobbata per la cerimonia. S.D.C.L’arrivo in Castello degli sposi con invitati al seguito. S.D.C.
La “tajara” del Castello addobbata per la cerimonia. S.D.C.L’arrivo in Castello degli sposi con invitati al seguito. S.D.C.

La “tajara” del Castello ora diventa suggestiva location per matrimoni all’aria aperta. Le nozze di una coppia scledense sono state celebrate questo fine settimana sotto le fronde degli alberi ad alto fusto che svettano in cima alla collina che domina il centro storico scledense, in un clima di festa che da tempo mancava nel parco cittadino.

Una novità per la centralissima area verde, che è stata allestita ed addobbata a puntino per accogliere gli sposi e il loro centinaio di invitati. Dopo la cerimonia ufficiale in municipio, celebrata al mattino, il corteo nuziale è salito a piedi (senza timori per le signore con il tacco alto) lungo i sentieri del Castello per arrivare davanti alla chiesa sconsacrata di Santa Maria della Neve, dove era stata ricreata un'accogliente platea di sedie, scranni per i coniugi Jhoanna e Giuseppe Formilan e addobbi floreali a corredo. In questo contesto si è tenuta una seconda cerimonia all'aperto e in pieno centro storico come desiderava la coppia e con tanto di assessore (ma di Santorso, parente dello sposo) a rileggere le formule di rito.

«Gli sposi sono volti noti della piazza – spiega l'organizzatore del matrimonio – e volevano festeggiare qui il matrimonio, ma optando per qualcosa all'aperto. Ci siamo quindi informati bene e alla fine, chiedendo il permesso con il dovuto preavviso e dietro il pagamento di una tariffa, abbiamo potuto utilizzate questo bellissimo spazio pubblico per la prima volta».

La cornice della “tajara” ha ospitato non solo la cerimonia, ma anche il banchetto nuziale (allestito con un servizio di catering che ha dovuto ingegnarsi anche per l'approvvigionamento di acqua ed elettricità) e il party serale con musica, oltre ad una piccola area gioco per i bimbi.

Attualmente i luoghi deputati per i matrimoni sono il municipio (ad uso gratuito, salvo per il sabato pomeriggio per cui è previsto il versamento di 50 euro), la Sala Calendoli del Teatro Civico (al costo di 320 euro) e il piano nobile di Palazzo Fogazzaro (261 euro). Anche altri luoghi pubblici in città potrebbero in prospettiva futura trasformarsi in location ad hoc. Come ad esempio il parco Robinson, l'anfiteatro di palazzo Toaldi Capra, il salone del Lanificio Conte o ancora, una volta conclusa la sistemazione, il Giardino Jacquard, potrebbero ospitare il fatidico “sì”. «Ci sono diversi posti interessanti in città che si potrebbero valorizzare e sfruttare in questo senso. I cittadini potrebbero usufruirne e i soldi ricavati poi tornerebbero di fatto alla comunità».

Nel 2017 i matrimoni civili sono stati finora 31, di cui 2 celebrati in Sala Calendoli e nessuno al Fogazzaro, inutilizzabile a causa dell'allestimento della grande mostra “La strada delle gallerie ha 100 anni”. Nel 2016 erano stati 51, come nel 2015. Sono state inoltre celebrate due unioni civili tra due uomini (2016) e due donne (2017). Dai dati statistici elaborati dal Comune emerge che negli ultimi anni la maggior parte delle coppie che si sposano civilmente opta per la comunione dei beni; viceversa chi sceglie il rito religioso predilige la divisione dei beni.

Silvia Dal Ceredo

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