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Velo d'Astico

«Ossa sotto terra»
Indaga l'esperto
del caso di Yara

Proseguono gli scavi per risolvere il mistero delle due mogli sparite 20 anni
I rilievi dei carabinieri del Ris a Velo d'Astico. STUDIOSTELLA
I rilievi dei carabinieri del Ris a Velo d'Astico. STUDIOSTELLA
Velo d'Astico, gli scavi degli investigatori (CISCATO)

VELO D’ASTICO. Sono state seppellite delle ossa umane nel terreno dell’ex allevamento di maiali, in via Frighi, un tempo gestito da Valerio Sperotto? E se sì, quelle ossa a chi appartengono? Sono quelle di una delle due mogli, scomparse a undici anni di distanza l’una dall’altra, dell’ex allevatore morto a 64 anni nel 2011?

Interrogativi a cui la procura sta cercando di dare una risposta tramite il pubblico ministero Hans Roderich Blattner, che ha incaricato l’equipe dell’archeologo forense Dominc Salsarola (impegnato anche sul caso di Yara Gambirasio e sull’omicidio di Lidia Macchi ammazzata in un parco di Varese nel 1987).

 

Il nuovo impulso alle indagini sulla scomparsa delle due mogli dell’allevatore di Velo d’Astico (Elena Zecchinato nel gennaio 1988 e Virginia Mihai nell’aprile 1999) risale a circa un mese fa quando una persona, interessata all’acquisto di terra e capannone, avrebbe riferito ai carabinieri di avere trovato ossa umane nello spazio adiacente alle vasche di sversamento dei liquami. Una versione che il testimone avrebbe poi ribadito anche in procura: «In quel campo io ho visto dei resti umani».

 

 

Matteo Bernardini

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