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Schio

Multata 252 volte
La sala giochi
paga e prosegue

Un locale ha accumulato sanzioni per circa 70 mila euro
Un giocatore incallito in sala giochi davanti alle slot machine.  ARCHIVIO
Un giocatore incallito in sala giochi davanti alle slot machine. ARCHIVIO
Un giocatore incallito in sala giochi davanti alle slot machine.  ARCHIVIO
Un giocatore incallito in sala giochi davanti alle slot machine. ARCHIVIO

SCHIO. Una sala giochi del centro storico di Schio ha accumulato, in due soli anni, 252 sanzioni per essere stata trovata aperta e con slot funzionanti al di fuori degli orari consentiti, per un totale complessivo di circa 70 mila, quasi tutto pagato. Un dato clamoroso perché sta a significare che le fasce orarie imposte dall’ordinanza comunale risalente al 2015, (consente di giocare alle macchinette solo dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22), non solo non vengono rispettate ma che sono bypassate dai gestori. Sono disposti a pagare il dovuto (le pene pecuniarie vanno da 25 a 500 euro ma, in caso di recidiva, la cifra più sanzionata è la seconda) pur di non perdere il giro di clienti in quegli orari, che resta quindi notevole, nonostante tutti gli allarmi sulla ludopatia. Con l’accumulo di verbali scatta la richiesta di ritiro delle licenze.

 

Intanto anche Santorso si adegua alle restrizioni, approvando una variante al piano degli interventi approvata nel consiglio comunale dello scorso 27 novembre che stabilisce fasce di rispetto di 500 metri dalle zone sensibili all’interno delle quali è vietata l’apertura di tali sale. Il provvedimento si aggiunge a quello già in essere, che prevede una forte limitazione nell'utilizzo degli apparecchi dislocati all'interno dei bar e dei locali pubblici, oltre che un'azione di controllo e sanzione effettuata dalle forze dell'ordine nei confronti di chi non rispetta la normativa.

 

Secondo i verbali della polizia locale, ormai prossimi a quota 500 a Schio in materia, gli sforamenti d’orario maggiori sono quelli dopo le 22 ma non mancano quelli tra le 13 e le 17, quando in teoria il giocatore incallito o è al lavoro o riposa. Ed ecco emergere, dalle dichiarazioni di chi viene beccato alle slot, particolari sconcertanti: c’è chi rinuncia al pranzo in mensa o in famiglia e chi addirittura , sostenendo di avere “la giornata fortunata”, al lavoro non si reca nemmeno. Ma i controlli vengono effettuati anche da carabinieri e finanzieri, e il sindaco Valter Orsi, nel ringraziare per questa attività di verifica del rispetto delle regole, rilancia: «Il nostro compito è quello di arginare la ludopatia con le armi di cui disponiamo».  

Mauro Sartori

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