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Medicina di base senza infermieri

Lo spazio ambulatoriale nell’ex De Lellis riservato alla medicina di gruppo integrata. K.Z.
Lo spazio ambulatoriale nell’ex De Lellis riservato alla medicina di gruppo integrata. K.Z.
Lo spazio ambulatoriale nell’ex De Lellis riservato alla medicina di gruppo integrata. K.Z.
Lo spazio ambulatoriale nell’ex De Lellis riservato alla medicina di gruppo integrata. K.Z.

I gruppi di medicina di base temono il peggio dopo la fusione fra le Ulss di Schio - Thiene e Bassano. Perché non è stato ancora emesso il bando per gli infermieri e senza di essi salta tutto, a cominciare dai finanziamenti. E la preoccupazione sale anche negli ambienti politici scledensi, tanto che una commissione consiliare allargata ha dato il via ad una serie di audizioni per verificare il problema e appoggiare eventuali soluzioni.

Un servizio, quello di medicina integrata, che conta solo a Schio su due gruppi formati rispettivamente da 14 e 16 medici, alcuni dei quali operano anche a Santorso e Torrebelvicino. Un’integrazione che nasce addirittura 20 anni fa su scelta volontaria dei medici di base e che dal 2013, dopo l’apertura dell’ospedale Alto Vicentino di Santorso, gode, per quanto riguarda uno dei due gruppi, degli spazi lasciati liberi dall’ex De Lellis, ribattezzato nel frattempo “Casa della salute”. Se ci si allarga al territorio coperto dalla “vecchia” Ulss 4, i gruppi diventano ben dieci. Nel territorio bassanese invece ce ne sono solo due: a Rosà e Asiago.

Un 10 a 2 che, secondo i malumori serpeggianti da queste parti, sarebbe alla base del disinteresse o meglio, della visione diversa bassanese.

A Schio invece sono preoccupati tanto che la commissione consiliare di studio e ricerca sull’evoluzione dei servizi socio-sanitari, nata dopo la fusione, presieduta da Marco Tolettini e composta dai consiglieri Carlo Cunegato, Andrea Gecchelin, Alessandro Gori, Valeria Grazian, Sergio Secondin, Domenico Storti, Marco Vantin e dagli esterni Mariano Barbieri (associazione Psiche 2000), Nerio Dalla Vecchia(Confartigianato), Daniele Girardi (Uil) e Manuela Teso (Comunità servizi), se ne sta occupando fattivamente. Sono state svolte delle audizioni con i dottori Maria Grazia Bolfe, Tatyana Lucca e Giorgio Testolin, coordinatori della medicina di gruppo integrata e Gian Pietro Piazza, tra i promotori di questa esperienza sanitaria particolare.

La commissione ha il compito di vigilare proprio sulla qualità dei servizi a seguito della riorganizzazione dell’Ulss 7. Come sottolineato dai medici interpellati in audizione, «attualmente c’è una situazione di abbandono e incertezza, perché per essere effettive le medicine di gruppo integrate devono avere la presenza “ 12 ore” degli infermieri». Il rischio è palese: il servizio non viene riconosciuto e si bloccano i finanziamenti. Come dire, fine dell’esperienza.

Non sarebbe sinora stata avviata alcuna procedura di gara per gli infermieri, e le organizzazioni sindacali sono sul piede di guerra, anche se qualcosa si è mosso a Bassano, dove sono stati scelti dei coordinatori. Per il distretto 2, quello scledense, è stata nominata la dottoressa Corò.

La scadenza fissata è quella di settembre: se entro allora non si saprà qualcosa di preciso, il pericolo che il servizio salti esiste. Intanto a Malo il problema lo hanno risolto in partenza perché l’ex Ulss 4 aveva messo a disposizione del gruppo personale proprio. Tutti gli altri non riescono di fatto a partire, essendosi rivolte all’Ulss per la fornitura del servizio infermieristico ma senza risposta positiva. A Schio il personale è a rimborso.

Il quadro d’assieme è preoccupante, come ha rilevato la commissione. Il presidente Tolettini ha già avviato contatti con i dirigenti Ulss e regionali in materia di sanità e con i consiglieri regionali di vari gruppi. A settembre le audizioni riprenderanno ma potrebbe essere tardi.

Mauro Sartori

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