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L’antica tintoria fa spazio al quinto supermercato

Il cantiere in via Vicenza dove c’era la tintoria.  FOTO DONOVAN CISCATOLa tintoria in un olio su tela di Algiso Cavedon.  P.T.
Il cantiere in via Vicenza dove c’era la tintoria. FOTO DONOVAN CISCATOLa tintoria in un olio su tela di Algiso Cavedon. P.T.
Il cantiere in via Vicenza dove c’era la tintoria.  FOTO DONOVAN CISCATOLa tintoria in un olio su tela di Algiso Cavedon.  P.T.
Il cantiere in via Vicenza dove c’era la tintoria. FOTO DONOVAN CISCATOLa tintoria in un olio su tela di Algiso Cavedon. P.T.

Un altro pezzo di storia dell’imprenditoria scledense lascerà il posto all’ennesimo supermercato lungo via Vicenza, l’ingresso principale in città. Da qualche giorno è stato abbattuto il manufatto sorto negli anni ’50 che ha dato vita alla TiVe, tintoria veneta, voluta da Luigi Bassetto e dal figlio Sergio. La TiVe lavorava per i più importanti gruppi lanieri e di filatura dell’epoca: dalla Lanerossi al lanificio Cazzola ed altre importanti industrie vicentine del settore e contava circa 20 dipendenti. Per varie circostante, non ultima la crisi che ha investito il settore della lavorazione della lana, la TiVe ha dovuto chiudere i battenti anche perché negli anni’70 sono mutate le condizioni di mercato e inoltre le nuove leggi sull’inquinamento hanno costretto la proprietà a rivedere l’impiantistica di depurazione che non avrebbe retto alla domanda di tintoria di tessuti e filati che andava sempre più diminuendo. Il manufatto venne quindi ceduto e nei locali si iniziò a commerciale mobili, un negozio di arredamento d’interni :nacque ‘La Grande Casa’; anche questa attività, però, dovette cedere il passo ai mutamenti di mercato e, dopo il trasferimento dell’attività in un altro immobile, nei capannoni di via Vicenza si insediò un grande negozio di casalinghi: ‘Lissa’, ora trasferitosi dalla parte opposta nell’ex sede della latteria scledense. Chi ha i capelli bianchi ricorda che lì c’erano anche una lavanderia industriale e una piccola fabbrica di un artigiano che produceva giostrine per i parchi. Inoltre scorreva un ruscello ma in un tema scolastico un alunno lo definì preoccupante, per i suoi colori particolari dovuti a qualche forma di inquinamento. Serviva un depuratore ma costava troppo e il tessile era già in crisi, così il corso d’acqua venne chiuso. Ora di quel manufatto è stato raso al suolo, rimane ancora una struttura che probabilmente verrà demolita in seguito, e al suo posto, secondo voci ben informate, dovrebbe sorgere un supermercato tedesco che andrebbe così a aggiungersi ai già quattro presenti (Eurospin, Lidl, Auchan e NaturaSì) lungo via Vicenza dalla rotonda con via Venezia e la rotonda con viale Europa. Ma, secondo altri fonti, ci sarebbe ancora posto per un altro insediamento commerciale che dovrebbe sorgere in viale dell’Industria a pochi metri dalla rotonda di via Vicenza. Cinque grosse strutture commerciali, un’altra forse in arrivo e infine un’altra ancora, di dimensioni piùridotte, che ha aperto i battenti da poco sempre da quelle parti, dove si è trasferita anche la storica pasticceria Cauduro che ha cambiato denominazione. Purtroppo la viabilità è pesantemente penalizzata da queste infrastrutture e dall’area di passaggio: lunghe code, specie nelle ore di punta, che da via Vicenza risalgono sino alla stazione ferroviaria, obbligano gli automobilisti ad armarsi di tanta pazienza, in attesa del tanto annunciato “ippodromo” e della variante Destra Leogra, che dovrebbe deviare parte dei flussi viari. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Paolo Terragin

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