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L’addio di Francesco è un dono ai migranti

Il feretro portato da sorella, fratello ed amici.  FOTO DONOVAN CISCATOL’omaggio degli scout dell’Agesci di cui Francesco faceva parte
Il feretro portato da sorella, fratello ed amici. FOTO DONOVAN CISCATOL’omaggio degli scout dell’Agesci di cui Francesco faceva parte
Il feretro portato da sorella, fratello ed amici.  FOTO DONOVAN CISCATOL’omaggio degli scout dell’Agesci di cui Francesco faceva parte
Il feretro portato da sorella, fratello ed amici. FOTO DONOVAN CISCATOL’omaggio degli scout dell’Agesci di cui Francesco faceva parte

«Per volere di Francesco e dei suoi familiari l'offertorio della messa sarà devoluto alle comunità che accolgono i migranti». Un ultimo gesto solidale, un ultimo pensiero per quel prossimo cui anche in vita aveva sempre pensato fino agli ultimi giorni quando aveva indossato la maglietta rossa come segno di vicinanza a coloro che arrivano nel nostro Paese alla ricerca di un futuro migliore. Aveva un cuore grande Francesco Zanella, lo studente universitario di 24 anni che ha lottato sino all'ultimo, con determinazione ma anche col sorriso sulle labbra, la distrofia muscolare contratta all'età di un anno. Ha lottato con determinazione e consapevolezza sino a lunedì scorso quando, a causa di una crisi respiratoria, è spirato nella sua casa di Magrè. Ed in tanti ieri mattina si sono riuniti nella chiesa di San Benedetto per rendere omaggio a quel ragazzo studioso, altruista e ironico: c'erano gli scout, cui Francesco aveva fatto parte con gioia nonostante fosse già in carrozzina e dei cui valori ne aveva fatto la propria filosofia di vita; c'erano insegnanti che lo avevano seguito nel suo percorso scolastico ed universitario perchè Francesco amava lo studio tanto che gli mancavano tre esami alla laurea in ingegneria meccanica a Padova e stava già lavorando alla tesi per cui progettava un meccanismo per distributori automatici di bevande in grado di far uscire un caffè sempre alla medesima temperatura. Ma soprattutto c'erano gli amici di una vita che con lui hanno condiviso gioie e dolori. Giovani dai volti commossi che hanno stretto in un grande abbraccio la famiglia di Francesco: mamma Cecilia, papà Dario ed i fratelli Chiara e Luca e i nonni Roberto e Carla. E il sindaco Valter Orsi a rappresentare la città. «Fin dall'infanzia il tuo percorso è stato sempre minato dalla malattia, ma questa non ha trovato nè in te, né nei tuoi cari, un atteggiamento remissivo. Hai sempre dato il meglio di te stesso in ogni cosa fino alla fine, con spirito critico e lucido a volte persino con fine ironia. Ed anche per questo tuo modo di essere ci sei diventato caro ed importante- ricorda con emozione il parroco di Magrè don Luigino Perin. - Abbiamo ancora negli occhi il tuo ricordo con la maglietta rossa che hai voluto indossare come segno di partecipazione alla recente giornata di solidarietà verso coloro che la nostra società dovrebbe accogliere, anche per questo, oggi all'offertorio compieremo un gesto di carità per i bisognosi, così ti porteremo sempre nel cuore». I soldi raccolti andranno ad associazioni che operano per l’accoglienza. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sara Panizzon

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