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In un anno alle slot spesi 70 milioni Il record a Piovene

Ogni scledense spende in media 834 euro all’anno in macchinette mangiasoldi. Ma c’è chi fa peggio, ad esempio Malo, Piovene e addirittura Lastebasse. In un anno da Isola Vicentina, passando per i Comuni dell'area di Malo, Schio, Santorso, l'alta Val Leogra e le valli dell'Astico, sono stati giocati alle slot più di 70 milioni di euro secondo i dati forni dal Monopolio e relativi all’ultima annata censita. Riguardano le giocate nelle slot dei singoli paesi. Intanto crescono i ludopatici: i casi seguiti nell’Alto vicentino dall’Ulss sono 94, quintuplicati dal 2010. IL RECORD PIOVENESE. L'impulso di tentare la fortuna pigiando il tasto di videolottery (vlt), apparecchi che accettano banconote presenti nelle sale slot e di Awp, detti anche “new slot”, apparecchi elettronici che invece accettano solo monete presenti anche in bar e tabaccherie, è un fenomeno in costante crescita anche nel nostro territorio come dimostrano recenti dati dell'agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Tra i Comuni dove le giocate pro capite sono più alte, ovvero quanto spende in media in macchinette ogni abitante di un paese in un anno, c'è Piovene Rocchette, 1213 euro di cui 396 euro giocati in macchinette awp e 817 euro in quelle vlt. Le giocate complessive sono state pari a 10 milioni di euro e in paese sono 99 gli apparecchi presenti fra bar e sale giochi. LASTEBASSE INSEGUE. Segue al secondo posto, Lastebasse con 1130 euro di giocate pro capite e 227 mila euro di giocate complessive in un anno. Al terzo posto Malo, 1036 euro giocati pro capite e 15 milioni di euro di giocate complessive nei 79 apparecchi presenti in paese di cui 65 awp e 14 vlt. Segue Schio, 834 euro giocati pro capite e 32 milioni giocati in generale nei 281 apparecchi presenti in città di cui 240 awp e 41 vlt. A Isola, invece, le giocate pro capite sono pari a 333 euro, le complessive annuali arrivano a 3 milioni di euro, mentre a San Vito di Leguzzano pro capite si sono giocati 216 euro e complessivamente 778 mila euro. DIVIETI E MULTE. «Come amministrazione comunale ci siamo subito attivati per contrastare il fenomeno con gli strumenti a nostra disposizione- spiega Erminio Masero, sindaco di Piovene Rocchette-. Abbiamo approvato un'ordinanza non solo per ridurre gli orari delle sale slot, che vengono costantemente monitorate e, in caso di inottemperanza dei divieti sanzionate, ma anche per far sì che non aprano locali simili vicino a scuole, banche e centri di aggregazione». Il sindaco prosegue: «Auspico che i Comuni limitrofi, che non l'hanno ancora attivata, approvino a loro volta questa ordinanza: i giocatori incalliti, infatti, si spostano da una sala slot all'altra. A Piovene la maggior parte dei clienti che frequentano questi locali arriva da fuori. In paese abbiamo dei casi di ludopatici seguiti dall'Ulss7 e per fornire ulteriore supporto abbiamo attivato lo sportello di ascolto psicologico aperto ogni giovedì dalle 16 alle 18 al secondo piano del distretto socio sanitario in viale Vittoria». In paesi come Santorso annualmente si giocano pro capite 508 euro e complessivamente 2 milioni di euro, mentre a Cogollo del Cengio arriva a 652 euro, per 2 milioni di euro. A Velo D'Astico, si giocano 141 euro all’anno, collettivamente 340 mila euro. A Posina si sono giocati pro capite 295 euro, complessivamente 163 mila euro. Infine a Torrebelvicino le giocate pro capite sono di 591 euro, nell'insieme di 3 milioni di euro, mentre a Valli, le giocate pro capite in un anno sono state di 187 euro, 598 mila euro in totale. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sara Panizzon

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