<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Il parco del degrado diventa comunale

L’accesso al giardino della stazione ferroviaria, oggetto di trattative. FOTO DONOVAN CISCATOL’area verde con vista su via Baccarini e l’ex dormitorio recuperato
L’accesso al giardino della stazione ferroviaria, oggetto di trattative. FOTO DONOVAN CISCATOL’area verde con vista su via Baccarini e l’ex dormitorio recuperato
L’accesso al giardino della stazione ferroviaria, oggetto di trattative. FOTO DONOVAN CISCATOL’area verde con vista su via Baccarini e l’ex dormitorio recuperato
L’accesso al giardino della stazione ferroviaria, oggetto di trattative. FOTO DONOVAN CISCATOL’area verde con vista su via Baccarini e l’ex dormitorio recuperato

Nel cartello c’è scritto “giardino comunale” ma in verità non lo è mai stato e il sindaco Valter Orsi, al termine di una lunga trattativa con la Rete Ferroviaria Italiana spa, lo sta acquisendo fra i beni municipali.

La spesa sarà di 50 mila euro e consentirà di fare un decisivo passo in avanti nella riqualificazione di via Baccarini, consentendo di spostare all’interno la pista ciclabile che arriva da viale Trento e Trieste e allargare la sede stradale in uno snodo cruciale del centro storico, creando i presupposti per rendere più snello il flusso delle auto in direzione di via San Giovanni Bosco e via Marconi, con l’eliminazione del giro attorno alla rotatoria dell’ex scalo merci.

Tasselli di un mosaico che comprende anche il recupero in atto dell’ex deposito ferroviario da parte dei privati (uno studio legale). Nonostante non ci sia ancora la firma ufficiale sull’atto di acquisto (questione di pochi giorni), la giunta ha approvato il progetto definitivo di “riqualificazione dell’area verde di via Baccarini per una spesa stimata in 73 mila euro di cui si farà carico il proprietario dell’area adiacente, la società Zenith srl, che prevede la sistemazione di giochi, panchine, arredi.

«L’obiettivo è di rigenerare l’intera area - spiega il sindaco Orsi - puntando anche sugli spazi che vanno verso i condomini retrostanti la stazione, dove vengono segnalati ripetuti abbandoni di rifiuti. L’acquisto si è reso necessario perché c’era un contratto di comodato con le Ferrovie scaduto da 10 anni e nonostante il parco non fosse nostro, la manutenzione rimaneva a carico dell’ente comunale. Così possiamo non solo recuperarlo ma anche potenziare la videosorveglianza, tenendo monitorata l’intera area, creando un contesto urbano adeguato».

Nel parco della stazione ci sono sovente movimenti sospetti ed è spesso usato come rifugio per balordi e tossicodipendenti. Ieri non mancavano le bottiglie vuote di alcolici disseminate sull’erba. Un contesto che stride con la costruzione, a pochi metri di distanza, di un edificio di pregio, recuperato dall’ex dormitorio dei ferrovieri. Non a caso la convenzione stipulata prevede che siano i privati a farsi carico della realizzazione del progetto di recupero del giardino.

«Finora il parco era delle Ferrovie - conclude Orsi - ma ora possiamo pensare ad investimenti per rendere migliore il contesto ambientale e ridisegnare una viabilità più fluida per i veicoli e più sicura per pedoni e ciclisti che utilizzano la pista».

Mauro Sartori

Suggerimenti