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Schio

Il Comune vende
case, bar e parcheggi
per quattro milioni

La sede dell’Anffas, che ha creato  il centro diurno e punta ad acquistare l’immobile. FOTOSERVIZIO CUCOVAZ
La sede dell’Anffas, che ha creato il centro diurno e punta ad acquistare l’immobile. FOTOSERVIZIO CUCOVAZ
La sede dell’Anffas, che ha creato  il centro diurno e punta ad acquistare l’immobile. FOTOSERVIZIO CUCOVAZ
La sede dell’Anffas, che ha creato il centro diurno e punta ad acquistare l’immobile. FOTOSERVIZIO CUCOVAZ

Il Comune cerca di far cassa con il suo patrimonio immobiliare. Vale complessivamente 4 milioni di euro il piano di alienazioni per i prossimi tre anni approvato in Consiglio comunale. Fra l’ottantina di immobili a disposizione, oltre a case e terreni, ci sono anche alcune curiosità. Fra queste lo storico bar di piazza Cesare Battisti a Magrè, quindici posti auto in un parcheggio coperto in centro e il centro diurno dell’Anffas di via Monte Valbella.

La dismissione del patrimonio pubblico, in questi casi, rappresenta un’occasione per gli attuali locatari di entrare in possesso del bene.

Le aspettative dell’amministrazione rischiano però di venire ridimensionate di fatto per quanto riguarda gli alloggi. Sono cinque gli edifici comunali ad uso abitativo attualmente in vendita mediante trattativa privata (per quelli affittati, infatti, il locatario può esercitare la prelazione).

La varietà non manca: sono disponibili appartamenti in centro storico e case in collina, dai 44 ai 300 metri quadrati, con o senza terreni. Tuttavia quasi tutti si presentano - per stessa ammissione dell’ente locale - in condizioni di conservazione mediocri e richiedono interventi più o meno onerosi per essere utilizzabili.

Se da una parte è vero che il mercato immobiliare scledense è in cauta ripresa, dopo la glaciazione degli anni scorsi, dall’altra gli investimenti sul mattone allo stato attuale sono ancora molto prudenti e per questo non è facile prevedere quanti compratori si faranno avanti per la casa affiancata in piazza a Monte Magrè o il miniappartamento di contrà Barona, i cui impianti tecnologici sono da rifare ex novo. Un abile acquirente, comunque, spulciando l’elenco dei beni alienabili, potrebbe trovare anche qualche buon affare, come la casa in posizione panoramica a contrada Calesiggi. In ogni caso acquistare immobili da ristrutturare potrebbe essere vantaggioso, perché permette di sfruttare gli incentivi statali.

Avrebbe già trovato un acquirente interessato lo storico bar di piazza Cesare Battisti a Magrè. «Se il Comune lo ha messo in vendita, io sì che sarei interessata all’acquisto» afferma l’attuale proprietaria, Agnese Ranzolin. Per lei il locale in cui lavora da dodici anni rappresenta anche un valore affettivo: «Un tempo era di proprietà di mia zia, che poi l’ha lasciato al Comune, come l’appartamento al piano di sopra» racconta la donna. Oggi la sua attività è un punto di riferimento per i residenti della zona, che preferiscono trovarsi al bar sotto casa rispetto ai locali più moderni.

«Gli affari non vanno più bene come una volta, quando Magrè era un po’ più vivace grazie anche ad attività commerciali storiche che però stanno chiudendo - ammette la barista -. Comprare il bar darebbe più solidità alla mia impresa. Tutto dipende da quanto mi costa».

Non è la sola per cui il piano delle alienazioni rappresenta un’opportunità. Nell’elenco è stato inserito infatti anche l’edificio di proprietà che dal ’91 ospita il centro diurno dell’Anffas e che ora potrà essere acquisito dall’associazione stessa. «Un modo per aiutarla a capitalizzarsi e che permetterà loro di fare passi più importanti». Con questa iniziativa si è detto d’accordo anche il gruppo consiliare del Pd (che si è astenuto però dal votare il piano nel suo complesso). «I proventi siano destinati al sociale e ai servizi per persone con disabilità» ha chiesto la consigliera Valeria Grazian.

Elia Cucovaz

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