<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Il Campus dei licei
«Il modello Lego
per realizzarlo»

Il Centro servizi del Campus dei licei. [FOTOGRAFO]FOTOSERVIZIO DONOVAN CISCATO
Il Centro servizi del Campus dei licei. [FOTOGRAFO]FOTOSERVIZIO DONOVAN CISCATO
Il Centro servizi del Campus dei licei. [FOTOGRAFO]FOTOSERVIZIO DONOVAN CISCATO
Il Centro servizi del Campus dei licei. [FOTOGRAFO]FOTOSERVIZIO DONOVAN CISCATO

Il centro servizi del Campus cresce come un gigantesca costruzione di Lego. Ai celebri mattoncini che hanno stimolato la fantasia di generazioni di architetti e ingegneri in erba, nel cantiere di via Tito Livio si sostituiscono elementi prefabbricati in calcestruzzo e acciaio del peso di diverse tonnellate ciascuno. Vengono sollevati con imponenti gru e fissati alla struttura da operai che operano in cesti elevatori a venti metri d’altezza, ma il principio è lo stesso. Una tecnica che ha permesso un taglio drastico dei tempi di costruzione esplicitamente richiesto da Fondazione Cariverona, che ha cofinanziato l’opera con 5 milioni di euro e che intende ridurre al minimo il rischio di ritardi.

Dopo la prima pietra posata un anno fa, lo scheletro di cinque piani è ormai quasi completo e l’inaugurazione dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno. Per verificare il rispetto dei tempi, ieri una delegazione di Cariverona ha effettuato un sopralluogo nel cantiere a cui hanno partecipato il sindaco Valter Orsi, l’assessore ai lavori pubblici Sergio Rossi, i tecnici comunali tra cui il geometra Marino Stella responsabile del procedimento, l’ingegner Alberto Maron, responsabile della sicurezza e i rappresentanti delle tre ditte, tutte vicentine, impegnate nel cantiere: l’impresa esecutrice Edilvilla, la Sterchele Group produttrice dei prefabbricati e la Rileo, specializzata nel montaggio.

Sono oltre 300 i “mattoncini” in cemento armato che compongono la costruzione del volume di 20 mila metri cubi, tra cui 64 pilastri pluripiano (per un totale di 597 metri lineari), oltre 200 travi di diverse dimensioni (1.200 metri lineari), 3.400 metri quadrati di solaio alveolare, 18 rampe di scale, anch’esse prefinite. «Fra i vantaggi dei prefabbricati, oltre alla velocità di esecuzione e al ridotto numero di operai necessari, appena una decina, c’è anche il miglioramento della sicurezza» sottolinea l’ing. Maron. «Inoltre la realizzazione fuori opera degli elementi strutturali permette un maggior controllo sulla qualità» aggiunge l’architetto Daniela Golcic, tecnico comunale direttore dei lavori.

La visita dei commissari di Cariverona è stata anche l’occasione per esporre all’ente finanziatore le migliorie tecniche presentate dalla ditta appaltatrice, il consorzio Idra Building di Schio. Fra queste ci sono un miglioramento della classe energetica dell’edificio di cinque piani, che rispetto al progetto originale passa da “B” ad “A4”: il massimo livello di efficienza. Ma anche l’allestimento dell’ultimo piano, che sarà dedicato a luogo di socialità per gli studenti con la possibilità di proiezione di audiovisivi e una sala prove per gruppi musicali. Gli altri piani ospitano invece un auditorium da 250 posti, una caffetteria, aule studio, laboratori e aule multimediali oltre che uffici di segreteria.

«Tra le migliorie previste - conclude Orsi - c’è anche l’installazione di un impianto fotovoltaico da 40 kilowatt che garantirà il 50% del fabbisogno energetico della struttura. Considerato anche il rispetto dei tempi i rappresentanti di Cariverona sono stati soddisfatti del lavoro che stiamo svolgendo col massimo impegno». Finito l’assemblaggio dei “mattoncini”, ora si passa a impianti e alla finitura.

Elia Cucovaz

Suggerimenti