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Crolli di intonaci e tegole
Il centro cade a pezzi

Il tratto di piazza A. Da Schio sbarrato per il pericolo di crollo di intonaci. [FOTOGRAFO] CUCOVAZIl rischio di caduta tegole in via Don Faccin. [FOTOGRAFO]E.CU.
Il tratto di piazza A. Da Schio sbarrato per il pericolo di crollo di intonaci. [FOTOGRAFO] CUCOVAZIl rischio di caduta tegole in via Don Faccin. [FOTOGRAFO]E.CU.
Il tratto di piazza A. Da Schio sbarrato per il pericolo di crollo di intonaci. [FOTOGRAFO] CUCOVAZIl rischio di caduta tegole in via Don Faccin. [FOTOGRAFO]E.CU.
Il tratto di piazza A. Da Schio sbarrato per il pericolo di crollo di intonaci. [FOTOGRAFO] CUCOVAZIl rischio di caduta tegole in via Don Faccin. [FOTOGRAFO]E.CU.

È l’altra faccia di un settore immobiliare che nel centro di Schio non trova ancora un motivo per ripartire. In questi giorni sono più d’una le transenne installate dal Comune per tutelare i passanti dalla caduta di calcinacci potenzialmente pericolosi. E non si tratta solo di una coincidenza: gli edifici interessati (uno dei condomini di piazza Almerico Da Schio e una casa in via Don Francesco Faccin) sono alcuni dei tanti che stanno subendo in modo più evidente i segni del tempo. È un circolo vizioso: le abitazioni invecchiano, restano sfitte, l’attrattività crolla. E poi cominciano a crollare anche intonaci, comignoli, tegole, pezzi di davanzale. Mettendo a rischio, a volte, la testa dei passanti. D’altra parte basta sollevare gli occhi per rendersene conto.

CALCINACCI. Nel condominio al numero 27 di piazza Da Schio si è verificato un distacco di intonaco da uno dei terrazzi che ha costretto il Comune a provvedere con il transennamento dell’area sottostante per il rischio di nuove cadute. In via Don Faccin invece, le transenne impediscono ai pedoni il passaggio su un marciapiede dove sono caduti diversi mattoni da un comignolo. Entrambe le zone sono delimitate con la fascetta bicolore già da qualche giorno. Ieri in ogni caso il comignolo pericolante è stato rimosso. Basta fare un giro per il centro, comunque per vedere tanti altri casi di edifici in cattivo stato, soprattutto quelli vuoti, in cui i distacchi sono già cominciati. Tra i vari c’è una palazzina disabitata il cui rivestimento ha iniziato a cedere proprio sopra un parchimetro.

TRANSENNE. «Visto che si tratta di proprietà private non possiamo che emanare un’ordinanza per fare in modo che i titolari provvedano a eliminari eventuali rischi per la pubblica via» spiega l’assessore ai lavori pubblici Sergio Rossi. A rigore la responsabilità di eventuali danni a persone o cose cagionati dalla caduta di calcinacci è responsabilità del padrone di casa. Il Comune però, nel caso in cui gli venga segnalato di un pericolo per la popolazione deve verificare e, in caso, intervenire. L’area interessata viene quindi transennata finché il problema non sia stato risolto. Ciò avverrà presto, con ogni probabilità, in via Don Faccin, dove il camino pericolante è stato rimosso. In piazza invece potrebbe volerci ancora un po’ di tempo .

PICCIONI. Si tratta di un problema certamente diverso, ma legato comunque alla presenza di edifici disabitati o vecchi. E il rischio è pur sempre di essere colpiti da qualcosa che cade dall’alto. Anche se si tratta di un problema di igiene più che di sicurezza, accentuato dalle scarse piogge, quello del guano di piccione che lorda diversi tratti dei marciapiedi del centro è forse ancor più sentito rispetto alle cadute di calcinacci. «Bisogna che anche in questo caso il Comune imponga ai proprietari degli immobili dove si posano i piccioni di installare delle reti o gli appositi chiodi per evitare che fermandosi lì riempiano la zona sottostante di guano, una cosa inaccettabile».

Elia Cucovaz

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