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Schio

Cimiteri nel mirino
In una settimana
cinque furti di rame

Un cartello al cimitero di Piane avvisa di non toccare nulla prima dei rilievi dei carabinieri. [FOTOGRAFO]CUCOVAZ
Un cartello al cimitero di Piane avvisa di non toccare nulla prima dei rilievi dei carabinieri. [FOTOGRAFO]CUCOVAZ
Un cartello al cimitero di Piane avvisa di non toccare nulla prima dei rilievi dei carabinieri. [FOTOGRAFO]CUCOVAZ
Un cartello al cimitero di Piane avvisa di non toccare nulla prima dei rilievi dei carabinieri. [FOTOGRAFO]CUCOVAZ

Salgono a cinque i colpi della banda dei cimiteri. A poco più di una settimana dalla giornata di commemorazione dei defunti non si arrestano i raid nei camposanti collinari di Schio e non solo. Dopo San Rocco e Sant’Ulderico al Tretto e Priabona, è toccato a quelli di Piane e Poleo. Un altro raid compiuto nottetempo con il mirino sempre puntato sulle decorazioni in rame. E ora i residenti delle frazioni uniscono la loro rabbia a quella dei residenti trettini . «Non se ne può più: tra furti dentro i cimiteri e fuori, nelle auto lasciate in sosta, è un’indecenza» sbotta qualcuno. E così il presidente del consiglio di quartiere lancia un’idea provocatoria: «Chiudere l’accesso alla contrada di notte con una sbarra o un cancello». Qualcosa come un ponte levatoio per difendersi dal mondo.

A TAPPETO. Il furto nel cimitero di Piane e Poleo è avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì, la stessa in cui è stato razziato quello di Sant’Ulderico. Una maratona ladresca che doveva essere stata organizzata in anticipo. Anche in questo caso i ladri si sono gettati a capofitto sui vasi di rame, buttando a terra senza troppo riguardo i mazzi di fiori in essi contenuti. Alle Piane hanno avuto abbastanza tempo per passare una a una tutte le tombe. È stato risparmiato solo un angolo dell’area dei loculi, occupato da numerose corone e vasi di fiori di un funerale celebrato quel giorno. A Poleo invece i ladri hanno rubato solo in una parte circoscritta del cimitero, colpendo una decina di loculi. Visti i precedenti, tuttavia, è lecito temere che i delinquenti possano ritornare completare l’opera.

LA RABBIA. «Hanno fatto uno scempio! Non si può stare in pace nemmeno da morti?». Alessandro Reghellin e Alda Boscato, residenti delle Piane incontrati ieri mattina al cimitero, sono su tutte le furtie per quanto accaduto. «Guardate lì, non hanno risparmiato nessuna tomba, anche quelle più antiche, anche i loculi». Sul cancello del cimitero c’era ancora affisso un biglietto che raccomanda di non toccare nulla sulla scena del crimine fino al sopralluogo dei carabinieri. Loro in ogni caso stanno raccogliendo i fiori e sistemando le tombe dei loro cari. «Be, dopo tre giorni non si poteva mica lasciare tutto in quel modo indecoroso. I carabinieri se dovevano fare qualcosasi saranno già mossi». Le indagini dei militari scledensi in effetti sono in corso, anche se gli indizi sono labili.

LA SBARRA. «Bisogna chiudere di notte il cancello dei cimiteri piccoli, come avviene in quelli del centro» continuano i due pianesi. Più risoluto il presidente del consiglio di quartiere, Sergio Gecchelin: «Questa è la seconda volta che rubano nel nostro cimitero. E non si contano i furti di ortaggi e frutta dagli orti vicini. Mele, verze, pomodori... Siamo esasperati. Abbiamo già chiesto di poter mettere un cancello o una sbarra per impedire visite indesiderate alla contrada di notte. Ci arrangiamo noi poi a aprirla e chiuderla». Una proposta forse irrealizzabile indicativa dello stato d’animo dei residenti. «Oppure che garantiscano la sicurezza anche nelle zone pedemontane che oggi sono praticamente lasciate a se stesse».

Elia Cucovaz

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