Il vescovo in visita pastorale a Montecchio. Sono passati 22 anni dall’ultima visita pastorale della massima carica della diocesi vicentina, era il 1995 quando il vescovo Pietro Nonis aveva visitato le chiese della città, e ieri pomeriggio monsignor Beniamino Pizziol è arrivato in municipio, insieme con i sacerdoti delle parrocchie di Montecchio, per incontrare il Consiglio comunale.
A dargli il benvenuto il sindaco Milena Cecchetto insieme alla giunta e ai consiglieri comunali. «La nostra città è una realtà che da tempo conta la presenza di altre comunità religiose – ha detto il primo cittadino -, i tempi in cui viviamo sono di grande cambiamenti sociali. Il nostro obiettivo è di la tutela delle radici, dei valori e dell’appartenenza di fede».
È spettato poi al presidente del Consiglio, Claudio Meggiolaro, presentare la città iniziando dai dati demografici e facendo un excursus storico, culturale ed economico. «Montecchio ha una centralità riconosciuta nell’Ovest Vicentino – ha osservato – ed è nata come terra di transito: è posizionata su strade e incroci anche per la sua conformazione territoriale. Ha sempre avuto un forte tessuto economico che ha rappresentato uno dei motivi di attrazione e crescita. Basti pensare che nel 1951 gli abitanti erano 9 mila mentre oggi sono oltre 23 mila».
Meggiolaro ha anche evidenziato che la presenza delle parrocchie ha molto contribuito a formare il tessuto sociale cittadino mettendo pure l’accento sul gran numero di associazioni di volontariato. «Non mancano le preoccupazioni – ha aggiunto – come la crisi economica, le minori risorse del Comune, le tematiche ambientali sovra-comunali e il lento processo di integrazione fra montecchiani nuovi e montecchiani storici».
«Voi siete una terra non solo di passaggio ma anche di incontro – ha dichiarato mons. Pizziol -. Qui ci sono oltre 23 mila abitanti ed è questo il valore fondamentale di questo territorio. Tutte queste persone sono il capitale umano e voi state costruendo una comunità».
Il vescovo ha quindi sottolineato che si deve andare oltre l’individualità per far parte di una dimensione più grande. «La sfida è come non perdere identità e costruire in contemporanea una comunità aperta al dialogo. Non è una sfida semplice: il vostro territorio è forse fra i più complessi vista la presenza di altre etnie e credo che stiate affrontando il tutto in modo serio, attento e reale».
La visita pastorale al vicariato di Montecchio Maggiore (che comprende anche Brendola, Altavilla e Sovizzo) è iniziata domenica scorsa nella chiesa di San Pietro e proseguirà fino a maggio in tutte le parrocchie dove il vescovo incontrerà i fedeli, i Consigli pastorali, le famiglie e gli anziani. Da ieri e fino a domenica monsignor Pizziol sarà a Ss. Trinità; a metà mese invece sarà a Brendola e dopo nelle parrocchie castellane del Duomo di San Vitale e di San Paolo ad Alte. A fine marzo sarà la volta delle chiese di Sovizzo per poi concludersi a maggio sempre a San Pietro.A.F.