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Muore dopo un giorno la bidella colta da malore

L’ingresso della scuola elementare Boscardin. ARCHIVIOL’ambulanza che ha soccorso la bidella a scuola. ARCHIVIO
L’ingresso della scuola elementare Boscardin. ARCHIVIOL’ambulanza che ha soccorso la bidella a scuola. ARCHIVIO
L’ingresso della scuola elementare Boscardin. ARCHIVIOL’ambulanza che ha soccorso la bidella a scuola. ARCHIVIO
L’ingresso della scuola elementare Boscardin. ARCHIVIOL’ambulanza che ha soccorso la bidella a scuola. ARCHIVIO

Matteo Guarda Non ce l’ha fatta Maria Giuseppa Varsalona, 54 anni compiuti da poco, la collaboratrice scolastica in servizio alla scuola primaria “Boscardin” di Brendola che l’altra mattina si era sentita male ed era stata soccorsa dai colleghi prima di lasciarla alle cure del personale dell’ambulanza del Suem. La donna, che risiedeva a Grancona, frazione di Val Liona, in località San Gaudenzio, è morta ieri mattina, intorno alle 9.30, all’ospedale “San Bortolo” di Vicenza dove si trovava ricoverata in condizioni ormai disperate in terapia intensiva. È mancata all’incirca alla stessa ora in cui il giorno prima, mentre si trovava al lavoro a scuola, era stata colta da un forte malore. Ad accorrere nel giro di pochi istanti erano stati gli altri bidelli e gli insegnanti che hanno dato anche l’allarme al numero di pronto intervento sanitario. In quei concitati attimi le è stato praticato il massaggio cardiaco mentre una maestra è andata a prendere il defibrillatore dalla postazione di emergenza nella scuola media, che si trova nelle vicinanze. Sono state seguire scrupolosamente le istruzioni dell’operatore del 118 che ha coordinato le operazioni. Hanno prestato aiuto anche i carabinieri della caserma che si trova a pochi passi dalla scuola. Con l’arrivo dei sanitari la speranza che Giuseppina, come era conosciuta da tutti, si salvasse si era consolidata. Il battito cardiaco sembrava infatti aver ripreso in maniera regolare. Le sue condizioni in realtà si sono aggravate nelle ore successive fino al decesso. Molti gli attestati di stima e affetto arrivati alla famiglia di Giuseppina, che lascia due figlie e il nipotino, arrivato da poco. «Le sue condizioni sono sempre state critiche, i medici non ci hanno mai dato speranza», racconta la figlia, Sabrina Kedhai. «La mamma era una persona semplice, amava il suo lavoro, andava a scuola anche quando non stava bene, lo faceva con grande dedizione», ricorda, prima di interrompere per la commozione. Originaria di Agrigento si era trasferita a Grancona una ventina d’anni fa. «Ho conosciuto Giuseppina negli anni in cui ho insegnato alle scuole di Grancona – afferma il sindaco Maurizio Fipponi -. Era una signora di una gentilezza e di una cortesia unica, sempre disponibile e sempre sorridente. La sua mancanza si farà sentire nel mondo del lavoro come nell’intera comunità di Val Liona». E un ricordo lo traccia anche Antonella Sperotto, fino allo scorso anno dirigente reggente del comprensivo di Brendola. «Giuseppina è sempre stata una valida collaboratrice e una costruttiva rappresentante sindacale». I funerali saranno stabili in base all’esito della visita necroscopica di stamattina. La data, da confermare, sarà domani alle 15.30 a Grancona. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Guarda

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