<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Finita la bretella, licenziati gli operai

Uno scorcio della bretella che porta dalla variante della 246 al casello autostradale. FOTO MASSIGNANGià nel 2015 gli operai del cantiere avevano scioperato. ARCHIVIO
Uno scorcio della bretella che porta dalla variante della 246 al casello autostradale. FOTO MASSIGNANGià nel 2015 gli operai del cantiere avevano scioperato. ARCHIVIO
Uno scorcio della bretella che porta dalla variante della 246 al casello autostradale. FOTO MASSIGNANGià nel 2015 gli operai del cantiere avevano scioperato. ARCHIVIO
Uno scorcio della bretella che porta dalla variante della 246 al casello autostradale. FOTO MASSIGNANGià nel 2015 gli operai del cantiere avevano scioperato. ARCHIVIO

L’A4 Costruzioni manda in mobilità i 44 lavoratori che hanno costruito la bretella di Alte Ceccato. Scenderanno in strada questa mattina, con un sit in davanti al casello di ingresso dell’autostrada a Montecchio, i dipendenti della società, una volta chiamata Serenissima Costruzioni, per protestare contro l’apertura della procedura di mobilità nei confronti di 44 addetti su 140 dipendenti. Una decisione che Fillea-Cgil, Filca-Cisl, Feneal-Uil di Vicenza hanno respinto con forza sostenendo la possibilità di attivare strumenti alternativi, come la cassa integrazione straordinaria. L’A4 Costruzioni è controllata al 100% da A4 Holding Brescia-Padova, di recente acquisita per 51.4 per cento dal gruppo spagnolo Abertis.

Tutto sarebbe riconducibile alla riforma dei contratti pubblici che dovrebbe obbligare i concessionari autostradali a garantire che almeno l’80 per cento dei lavori di ampliamento e manutenzione della rete stradale finisca sul mercato. «Ma ancora mancano i decreti attuativi – afferma Alessandro Fabris di Filca-Cisl – perché c’è una vertenza a livello nazionale che è stata aperta proprio su questo settore. Nonostante ciò l’A4 Costruzioni ha fatto partire un’operazione di ristrutturazione e quindi la società ha dichiarato gli oltre 40 esuberi. Sono gli stessi operai che hanno costruito la bretella e gli impiegati che hanno seguito la parte amministrativa. Qui si parla di licenziamenti senza prendere in considerazione alternative».

Molti operai sono veneti, altri invece provengono da varie parti d’Italia: Sicilia, Campania e Puglia. «Parliamo di persone che hanno lasciato la famiglia per lavorare lontano – prosegue Fabris – e ora si ritroveranno senza un posto di lavoro. Sono uomini e donne che hanno dato tanto alla società e vengono ricambiati con il licenziamento».

«Con queste mobilità svuotano un terzo della loro attività di costruzioni – aggiunge Massimo Esposito di Fillea-Cgil – stiamo tentando altre strade per non lasciare i lavoratori a casa. I vertici aziendali ci hanno comunicato che, una volta definitivamente concluso il cantiere della bretella e con fatto che la maggior parte dei lavori non possano più effettuarsi “in house”, non sarà possibile dare in subappalto ad A4 Costruzioni. Ma dato che in A4 Holding hanno oltre mille dipendenti, potrebbero assumere i lavoratori considerati in esubero».

A fronte della scelta aziendale, quindi, le organizzazioni sindacali hanno dichiarato lo stato di agitazione e il primo sciopero si concretizzerà proprio dove inizia la bretella, aperta al traffico poche settimane fa. «Tempo addietro la società, a cantiere avanzato – commenta Giacomo Pirro di Feneal-Uil -, aveva già operato delle mobilità e aveva detto che i dipendenti che restavano sarebbero stati il gruppo fondante dell’azienda che doveva competere nel mercato libero. Ciò indipendentemente dal cambio di proprietà. Contrariamente alle promesse che erano state fatte, oggi ne ha aperto altre. Ci sentiamo presi in giro».

La prossima settimana le organizzazioni sindacali incontreranno la Regione per approfondire il tema dei licenziamenti. L’A4 Holding, interpellata sulla questione, ha risposto che per il momento non ha alcuna dichiarazione da rilasciare.

Antonella Fadda

Suggerimenti