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Ceccato, scuola a misura di disabilità

Gli studenti mostrano i piccoli oggetti in pelle creati per il mercatino scolastico di Natale. A. MASSIGNAN
Gli studenti mostrano i piccoli oggetti in pelle creati per il mercatino scolastico di Natale. A. MASSIGNAN
Gli studenti mostrano i piccoli oggetti in pelle creati per il mercatino scolastico di Natale. A. MASSIGNAN
Gli studenti mostrano i piccoli oggetti in pelle creati per il mercatino scolastico di Natale. A. MASSIGNAN

L’istituto “Ceccato” di Montecchio un modello per la scuola tedesca per i progetti di inclusione dedicati agli studenti disabili. Arriveranno dalla Baviera alcuni presidi per conoscere come l’istituto superiore realizza i percorsi per gli studenti diversamente abili affinché, alla fine dei tre o dei cinque anni dopo il diploma, siano membri attivi della società. A comunicarlo è la dirigente, Antonella Sperotto: «Ad ottobre del prossimo anno è in programma la visita di una delegazione tedesca. Verranno da noi per capire come operiamo dentro la scuola e che programmi ideiamo per i ragazzi disabili».

Gli studenti diversamente abili che frequentano il “Ceccato” sono 45 su circa mille iscritti e visitando l’istituto si nota che sono perfettamente inseriti nella scuola; anche attraverso l’eliminazione delle barriere architettoniche. Per chi ha problemi di deambulazione le sedi di piazzale Collodi e di via Veneto hanno approntato tutte quelle modifiche necessarie per facilitare la mobilità: dagli scivoli, agli ascensori, ai servizi igienici.

Sul piano didattico, a seconda della disabilità, gli studenti hanno un proprio piano di studi ideato dai docenti. «Cerchiamo sempre di mettere in risalto le capacità di ognuno, coltivandole e sviluppandole - spiega Sperotto - ma anche gli interessi». Il ”Ceccato”, ad esempio, due anni fa è stata la culla del baskin, lo sport dove giocano insieme studenti normodotati e diversamente abili. Ed il primo campionato provinciale è stato appunto vinto dagli studenti castellani.

Ma sono tante altre le attività che vengono organizzate a scuola. Recentemente un imprenditore ha regalato delle pelli lavorate all’istituto. Gli studenti disabili, insieme con gli insegnanti di sostegno, hanno creato piccoli oggetti che saranno messi in vendita nel mercatino di Natale, durante le varie iniziative scolastiche. «Vorremmo nel futuro trasformare uno dei due container oggi adibiti ad aule, che ci auguriamo rimangano dopo l’ampliamento dell’istituto, in una sorta di laboratorio artistico per gli studenti disabili dove loro potranno dipingere, realizzare oggetti o fare altre attività».

All’ingresso della sede di Alte è stato creato anche un giardino dei profumi per Deborah, una ragazza non vedente. A curare l’area di 80 metri quadri sono i compagni di classe. «Per noi l’inclusione è uno stile di vita e ci teniamo che tutti i nostri ragazzi abbiano gli strumenti per essere persone attive nella comunità - conclude la dirigente - La loro presenza rappresenta una crescita nei valori per tutti i compagni».

Antonella Fadda

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