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Addio fondazione Tomba
Il Comune restituisce i

Il municipio di Montecchio Maggiore in un’immagine di repertorio
Il municipio di Montecchio Maggiore in un’immagine di repertorio
Il municipio di Montecchio Maggiore in un’immagine di repertorio
Il municipio di Montecchio Maggiore in un’immagine di repertorio

Per la fondazione Tomba Pevarelli arriva la parola fine. Dopo quasi dieci anni dalla sua costituzione, e altrettanti di polemiche, stasera il consiglio comunale di Montecchio voterà per lo scioglimento dell’ente che era stato fondato nel 2008 su delibera del Comune. La fondazione era stata voluta dall’avvocato Clemente Tomba e resa possibile dopo la sua morte dalla moglie Clara Pevarelli, con l’intento di operare nel campo dell’assistenza e della beneficenza agli anziani autosufficienti, predisponendo strutture destinate all’ospitalità. All’epoca Clara Pevarelli Tomba aveva annunciato di voler destinare 500 mila euro al progetto, versandone subito 50 mila al municipio. La restante donazione sarebbe stata depositata nelle casse della fondazione una volta iniziato il progetto. Il Comune, a sua volta, ne mise a disposizione 5 mila per la costituzione dell’ente che, per statuto, affidava la presidenza al sindaco e a Clara Pevarelli la vicepresidenza. Le cariche sarebbero state affiancate da un consiglio di amministrazione.

Nel 2009 era stata realizzata un’indagine, che aveva coinvolto circa 400 anziani, per capire quali fossero le loro esigenze e fornire alle istituzioni strumenti utili per progettare e intervenire in un futuro prossimo.

Due anni fa, però, la vedova dell’avvocato Tomba ha annunciato la sua intenzione di chiedere lo scioglimento dell’ente vista l’inerzia del progetto. Clara Pevarelli aveva spiegato al nostro giornale: «Se non c’è interesse a portare avanti questo progetto, se non ci sono idee e mancano progetti, il Comune faccia un passo indietro, così potrò tornare in possesso del mio denaro e con i 500 mila euro trovare un soggetto maggiormente interessato per portare avanti la volontà di mio marito».

La questione era approdata in Consiglio comunale, dove il sindaco Milena Cecchetto aveva spiegato che nel corso degli anni si era continuato a cercare progetti possibili per attivare la Fondazione. «Ma ad ogni proposta - ha aggiunto Cecchetto - si sono sollevate obiezioni in quanto l’idea della donatrice rimaneva la costruzione di un nuovo edificio su un’area comunale. Anche di fronte a oggettive difficoltà per la limitata disponibilità finanziaria, non si è voluto sentire ragione per valutare altre ipotesi, tra cui una collaborazione con la casa di riposo “La Pieve”, per favorire la nascita di servizi a disposizione di anziani autosufficienti». Insomma, una situazione in stallo fino all’ultima lettera della vedova Tomba. Recentemente ha scritto al sindaco: «Vorrei destinare le risorse in mio possesso ad altre iniziative a favore delle persone anziane, da realizzare con altri enti già contattati. In tal modo vedrei soddisfatte, in tempi brevi, le volontà di mio marito Clemente». L’ente con cui Pevarelli è entrata in contatto sarebbe la Fondazione Paolino Massignan di Brendola.

Antonella Fadda

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