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Lungo l’Astichello con i gommoni a caccia di rifiuti

I “packraft”, le canoe gonfiabili usate per l’operazione. ARMENI
I “packraft”, le canoe gonfiabili usate per l’operazione. ARMENI
I “packraft”, le canoe gonfiabili usate per l’operazione. ARMENI
I “packraft”, le canoe gonfiabili usate per l’operazione. ARMENI

Il ritrovo è alle vecchie peschiere di via Molino dell'Abbadia, ansa ideale per calare in acqua i “packraft”, le pratiche canoe gonfiabili. Lì dove regnano vegetazione fitta e silenzio irreale a pochi metri dalla strada che dal Ponte dei Carri conduce a Cavazzale, ieri mattina per la prima volta si è tenuta a battesimo la “giornata ecologica fluviale” di Monticello Conte Otto. In grado di restituire, in poco più di due ore di lavoro, qualcosa come un quintale di rifiuti di ogni genere, plastica e vetro sotto forma di bottiglie e tubi e persino un aeroplanino, perso chissà quando e chissà da chi. Cittadini, associazioni, tra cui Legambiente e Gruppo Arte e Comune di Monticello, armati di buona volontà ma soprattutto di guanti, sacchi di plastica e pagaia, hanno infatti accolto la sfida del team “Riverland” del navigatore dei fiumi Antonio Piro, percorrendo l'Astichello per ripulirlo dall'immondizia ma, al contempo, per renderlo finalmente accessibile agli abitanti, dimostrando che l'avventura acquatica, nel 2018 e dopo decenni di abbandono delle storiche vie di comunicazione, è possibile. Per il corso d'acqua caro al poeta e monticellese illustre Giacomo Zanella, quella organizzata ieri non è infatti solo un'iniziativa mai tentata prima ma anche un passo concreto in direzione di una rinascita del fiume a scopi ambientali, culturali e perfino turistici. Un sogno, quello del fiume navigabile inserito in pacchetti di viaggio dedicati alle bellezze vicentine, per ora ancora nel cassetto ma che ha incontrato l'entusiasmo di una trentina di persone che hanno deciso di mettersi in gioco vestendo i panni dei netturbini fluviali. «Non pensavamo davvero che venisse così tanta gente, siamo molto contenti perché è un bel segnale, vuol dire che attorno al fiume e al suo sviluppo c'è interesse», commenta l'assessore all'ecologia Christian Zocchetta mentre, dal ponte di legno nel cuore del parco dell'Astichello, attende assieme al figlio Giovanni il passaggio delle imbarcazioni. Il tragitto, per questo primo esperimento, è breve, due chilometri o poco più: dal vecchio mulino i 12 packraft messi a disposizione da “Riverland” in un paio d'ore solcano dolcemente le acque tranquille e poco profonde dell'Astichello fino all' “Imbarcadero”, il chiosco-bar che da due estati anima l'area artigianale di Cavazzale. A seguire le canoe per accogliere a bordo le cataste di rifiuti una barchetta condotta da Antonio Piro sulla quale, a fine spedizione, l'assessore Zocchetta calcola ad occhio almeno un quintale di rifiuti. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giulia Armeni

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