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La popolazione è in calo ma raddoppiano i cinesi

Negli ultimi cinque anni sono raddoppiati i cinesi a Caldogno
Negli ultimi cinque anni sono raddoppiati i cinesi a Caldogno
Negli ultimi cinque anni sono raddoppiati i cinesi a Caldogno
Negli ultimi cinque anni sono raddoppiati i cinesi a Caldogno

Cala la popolazione ma cresce, raddoppiando nel giro di appena cinque anni, la rappresentanza cinese a Caldogno. A fronte di un 2018 chiuso a quota 11.270 abitanti infatti, i cittadini originari della repubblica popolare cinese residenti in paese sono ad oggi ben 105. Appena un quinquennio fa, nel 2013 appunto, quando il censimento registrava 11.293 persone sul territorio comunale, erano solo 47. Un incremento notevole e che non si verificato, invece, per altre comunità straniere da sempre radicate sul suolo calidonense: quella rumena ad esempio, che al 31 dicembre 2018 era costituita da 190 cittadini, nel 2013 ne contava 159, in aumento dunque ma senza un vero e proprio “boom” demografico. Nella classifica delle presenze estere a Caldogno alla fine dello scorso anno spiccano anche 57 bosniaci, 48 serbi, 47 albanesi e 39 marocchini; appena 6 invece gli statunitensi iscritti all'anagrafe locale anche se quelli domiciliati, vista la vicinanza della base Del Din e della Ederle e l'esistenza di interi quartieri a stelle e strisce, sono diverse centinaia. In totale insomma, i non italiani di nascita sono attualmente 738, come emerge dal report dell'ufficio anagrafe del Comune inviato annualmente all'Istat. Un dato che evidenzia una ripresa dopo il calo che si osservava dal 2014, quando gli abitanti di altre cittadinanze erano 764, scesi a 716 nel 2016 e in recupero a 722 nel 2017. Continua a diminuire, lentamente ma inesorabilmente, il numero complessivo dei calidonensi, passato da 11.327 del 2014 ( nel 2013 erano però 11.293) agli 11.272 del 2017, con un ulteriore -2 nel 2018. Colpa non tanto delle morti, più o meno stabili negli ultimi cinque anni – 105 decessi nel 2013, 86 nel 2014, 89 nel 2015, 96 nel 2016, 105 nel 2017 e 94 nel 208 – quanto dello svuotamento, problema purtroppo nazionale, delle culle. Il risultato peggiore per la natalità si è raggiunto nell'ultimo anno quando le nascite sono state solamente 62, 37 femmine e 25 maschi. Un “annus horribilis” per i fiocchi rosa e azzurri, specie se messo a confronto con il 2013, quando i bimbi venuti alla luce erano stati 88 e, ancor di più, con il 2014, quando i neonati di Caldogno avevano superato quota 100 arrivando ad un felice 106 e superando dunque di molto il dato sulla mortalità. Nel giro di quattro anni, complici una serie di fattori economici e sociali che coinvolgono trasversalmente tutta l'Italia e in particolare le regioni del Nord, i lieti eventi si sono praticamente dimezzati. Un andamento che si riflette, da un capo all'altro della provincia, nel calo fisiologico di alunni alle scuole di primo grado, con la sparizione di intere classi e la chiusura o l'accorpamento degli istituti più vecchi e di periferia. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giulia Armeni

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