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Elezioni, i voti passano per le frazioni isolate

La piazza del paese e sullo sfondo la chiesta parrocchiale. FOTOSERVIZIO DONOVAN CISCATO
La piazza del paese e sullo sfondo la chiesta parrocchiale. FOTOSERVIZIO DONOVAN CISCATO
La piazza del paese e sullo sfondo la chiesta parrocchiale. FOTOSERVIZIO DONOVAN CISCATO
La piazza del paese e sullo sfondo la chiesta parrocchiale. FOTOSERVIZIO DONOVAN CISCATO

All’ingresso del centro abitato gli operai lavorano sulle strade. «Le tirano a lucido perchè ci sono le elezioni», maligna il cliente del bar sorseggiando uno spritz con le mani unte di patatine.

È vero, siamo a pochi giorni dalla consultazione che dovrà sfornare il nuovo sindaco dopo il lunghissimo regno Toniolo-Vezzaro, ma Caldogno non dà l’impressione di essere un paese dove si è lavorato poco e dove gli amministratori cercano la volata finale per far breccia sul cuore degli elettori.

Anzi, si ha l’impressione che il Comune abbia prodotto più di quanto potesse fare un centro delle sue dimensioni. Basta dare un’occhiata alla zona degli impianti sportivi per farsene un’idea. Campi da calcetto, stadio pensato per una categoria professionistica, piscina, percorsi pedonali e ciclabili. E sul piatto vanno messi anche i progetti ambiziosi all’orizzonte, come il centro equestre o il parco tecnologico.

Eppure, qualcuno qualche sassolino dalla scarpa se lo leva. Specie nelle frazioni, che sembrano quelle più in sofferenza rispetto alla crescita che negli anni ha avuto il capoluogo.

«I marciapiedi sono messi male, e poi non parliamo delle piste ciclabili», dice la signora del negozio di alimentari vicino alla chiesa di Rettorgole. «Avremmo bisogno di un palazzetto dello sport, anche piccolo, ma non abbiamo nemmeno quello», incalza la vicina della tabaccheria. «E gli spazi di aggregazione per i giovani? Nemmeno l’ombra. Per fortuna è arrivato un parroco di 36 anni che ha saputo riportare i ragazzi in parrocchia. Altrimenti non ci sarebbe nulla».

A Cresole non va molto neglio. «L’impressione che ho, ascoltando i pareri dei miei clienti», dice Claudia Gaspari del bar “L’Incontro”, è che le frazioni siano un po’ dimenticate. Il paese capoluogo ha tutto, ma forse gli amministratori dovevano pensare anche ai centri periferici».

«Il nuovo sindaco dovrà pensare alle frazioni, per il capoluogo si è già fatto tanto. È tempo che gli investimenti vengano dirottati sulle periferie», incalza un giovane frequentatore della parrocchia

A qualche chilometro di distanza, in centro, in realtà, qualche problema viene a galla. «Ci mancano le piste ciclabili, l’altro giorno mio nipotino è arrivato da Rettorgole in bici e io ero preoccupatissima. Quella strada è pericolosa. Bisognerebbe investire su questo», afferma la panettiera del centro. Tre mamme che chiacchierano in piazza si lamentano degli stabili scolastici. «Mio figlio l’anno scorso andava a scuola con il secchio per raccogliere l’acqua. C’era un’infiltrazione alle medie e pioveva dentro». «Beh, le elementari non stanno molto meglio, anche se a dir la verità hanno fatto dei lavori. ma sono strutture vecchie di 50 anni», aggiunge un’altra mamma.

Poco più in là, al bar delle piscine Antonio Comberlato parla degli anziani. «Sono state fatte molte cose negli anni, non si può negare, ma mi pare che ci si sia dimenticati degli anziani. C’è un mega impianto sportivo e non esiste un centro diurno per la terza età. Un luogo di aggregazione per la terza età, non dimentichiamo che la società invecchia sempre di più e non possiamo sottovalutare il problema. Ho sentito dire che ci si lamenta per la mancanza di un palazzetto dello sport, ma io insisto che serve di più una struttura per gli anziani».

Qualcuno mugugna anche sul fronte sicurezza. Per i furti. Ma questa è una storia comune a tanti paesi. Purtroppo.

Dennis Dellai

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