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Affitti agevolati per chi non ce la fa

La povertà bussa alle porte di Caritas e Comune. In  tanti non fanno più fronte agli affitti. ARCHIVIO
La povertà bussa alle porte di Caritas e Comune. In tanti non fanno più fronte agli affitti. ARCHIVIO
La povertà bussa alle porte di Caritas e Comune. In  tanti non fanno più fronte agli affitti. ARCHIVIO
La povertà bussa alle porte di Caritas e Comune. In tanti non fanno più fronte agli affitti. ARCHIVIO

“Cercasi alloggi da affittare con canone a misura di famiglie in difficoltà”.

È l’annuncio che potrebbe essere esposto in tutto il territorio comunale di Bolzano Vicentino, per andare incontro al crescente bisogno di “affitti sociali”, a cui cerca di rispondere un progetto che coinvolge la Caritas, l’amministrazione comunale e, sempre di più, i proprietari di immobili.

L’iniziativa ha preso il via, a Bolzano Vicentino, nell’autunno del 2015 e rientra in un accordo sottoscritto tra la Prefettura di Vicenza, i Comuni e la Caritas Diocesana Vicentina, allo scopo di prevenire e dare una risposta a quelle situazioni di difficoltà che vedono singoli genitori con minori o famiglie in difficoltà nel sostenere i costi del canone di locazione.

Il progetto è rivolto sia a cittadini italiani che stranieri, regolarmente residenti nel Comune, già in contatto o segnalati ai Servizi sociali e che non abbiano ancora subito l’avvio del procedimento di sfratto.

L’intera attività nel Comune è coordinata dall’assessore ai Servizi alla persona, Giovanni Calgaro, che spiega: «Un numero crescente di persone ha avuto bisogno di pagare un affitto più basso rispetto alla quota pattuita in sede contrattuale con il locatore: famiglie giovani o sessantenni disoccupati, quattro casi nell’ultimo periodo, che sono stati iscritti in una specifica graduatoria e hanno ottenuto l’erogazione di un contributo che può essere di 100-180 euro, rinnovabile ogni sei mesi, a fronte di un canone di 400. Gli interventi sono cresciuti numericamente insieme con le risorse disponibili, visto che non è più solo il Comune a occuparsene». E prosegue Elio Costa, responsabile Caritas di Lisiera per il servizio svolto nella frazione: «È attivo un centro di ascolto che porta allo scoperto le necessità - prosegue Elio Costa, responsabile Caritas di Lisiera per il servizio svolto nella frazione - siamo noi a chiedere agli utenti se hanno bisogno di alimenti, vestiti o altro e li aiutiamo. Una volta al mese, gli operatori fanno il punto della situazione discutendo i casi documentati». «Il percorso - precisa Costa - è ovviamente condiviso con il Comune: noi ci facciamo solo interpreti delle necessità e segnaliamo le specifiche esigenze. Non vogliamo sostituirci agli specialisti dell’assistenza, perché il nostro compito è prima di tutto intuire i bisogni che spesso le persone fanno fatica ad esprimere. Così, da una parte cerchiamo di allontanare il senso di vergogna e d’impotenza di chi si trova nel bisogno, dall’altra di sensibilizzare la comunità parrocchiale, in modo che tutti diano una mano».

A Bolzano Vicentino il gruppo Caritas lavora con le stesse modalità. «L’obiettivo è sempre la promozione della persona – puntualizza Calgaro - inserita in un contesto sociale, in una progettualità e costantemente monitorata con precisi obiettivi da raggiungere».

I proprietari di immobili che intendessero dare in locazione un alloggio aderendo al progetto “affitti sociali” diventeranno parte attiva di questa rete solidale. Il vantaggio per loro è la garanzia di un progetto che vigilerà sull’erogazione del canone d’affitto, sanando eventuali situazioni di morosità senza che si debba arrivare allo sfratto.

Raffaella Dal Sasso

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