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Zaia: «Il San Bassiano
ospedale di riferimento
dell’Ulss Pedemontana»

L’ospedale San Bassiano: sarà il nosocomio di riferimento dell’Ulss PedemontanaL’ospedale di Santorso
L’ospedale San Bassiano: sarà il nosocomio di riferimento dell’Ulss PedemontanaL’ospedale di Santorso
L’ospedale San Bassiano: sarà il nosocomio di riferimento dell’Ulss PedemontanaL’ospedale di Santorso
L’ospedale San Bassiano: sarà il nosocomio di riferimento dell’Ulss PedemontanaL’ospedale di Santorso

«L’ospedale di riferimento per l’Ulss Pedemontana è quello di Bassano».

Così parlò Luca Zaia. Il presidente della Regione Veneto è intervenuto mercoledì sera alla trasmissione “Prima serata” di Tva Vicenza stabilendo definitivamente le gerarchie all’interno della nuova azienda sanitaria, uscita dalla riforma delle Ulss approvata in queste ore. Ecco quindi che Bassano sarà il polo di riferimento per tutta la fascia pedemontana, e perciò anche per i territori di Schio, Thiene e dell’Alto Vicentino in generale, e cioè le aree di competenza della vecchia Ulss 4.

«Essendoci due Ulss, nel Vicentino gli ospedali hub saranno due - ha detto Zaia - quello di Vicenza e quello di Bassano. L’ospedale di Bassano sarà quindi il riferimento per tutta la fascia pedemontana. Ovviamente, si eviteranno le sovrapposizioni delle specialità».

Ciò significa che, almeno in linea di principio, le specialità presenti in un determinato ospedale non si troveranno negli altri: nel caso in questione, le specialità di Bassano non ci saranno a Santorso, e viceversa. A supervisionare la nuova Ulss della Pedemontana ci sarà il direttore generale Giorgio Roberti, che dovrà dunque saper mediare tra i due territori, quello Bassanese e quello dell’Alto Vicentino, e le rispettive esigenze. Zaia ha poi spiegato ai giornalisti che lo incalzavano le ragioni dell’istituzione di due Ulss nel Vicentino. Innanzitutto, ha smentito di aver mantenuto l’Ulss di Bassano, e allo stesso modo quella del Veneto Orientale, per accontentare territori a cui sarebbe particolarmente “affezionato”.

«Era evidente che l’Ulss di Bassano andava mantenuta - ha affermato - Il Bassanese, infatti, si è sempre comportato come una realtà a se stante, su cui gravita tutta la Pedemontana. La sua Ulss è stata mantenuta semplicemente perché volevo dare un segnale. Non avevo alcuna intenzione di deprimere ancora di più un territorio che è già stato profondamente provato dal taglio di servizi importanti. Da tempo, infatti, a Bassano si ipotizza il taglio della Compagnia carabinieri, mentre per quanto riguarda il suo tribunale sappiamo benissimo cos’è accaduto. Per non parlare di quanto il territorio bassanese ha sempre voluto diventare Provincia».

Enrico Saretta

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