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Vardanega cede
«Ok, si proceda
secondo i piani»

Briglie e ponteggi sul Ponte Dal 22 maggio il via ai lavori nell’alveo del fiume, a monte del Ponte Vecchio. CECCON
Briglie e ponteggi sul Ponte Dal 22 maggio il via ai lavori nell’alveo del fiume, a monte del Ponte Vecchio. CECCON
Briglie e ponteggi sul Ponte Dal 22 maggio il via ai lavori nell’alveo del fiume, a monte del Ponte Vecchio. CECCON
Briglie e ponteggi sul Ponte Dal 22 maggio il via ai lavori nell’alveo del fiume, a monte del Ponte Vecchio. CECCON

Dietrofront di Vardanega che sotterra l’ascia di guerra, almeno per il momento, e si dichiara pronto ad eseguire le indicazioni dell’Amministrazione di Bassano. Il restauro del Ponte degli Alpini può andare avanti. O meglio, è ciò che annuncia il patron della ditta di Possagno, anche se i colpi di scena, ai quali oramai la città è abituata, sono sempre dietro l’angolo. Ieri, però, l’imprenditore trevigiano ha messo dei punti fermi da cui si può ripartire, assicurando che a fine mese la sua impresa sarà pronta ad entrare in alveo.

«Andremo avanti seguendo il progetto del Comune - dichiara Giannantonio Vardanega -. Resta il fatto che noi abbiamo manifestato la nostra contrarietà ad alcuni aspetti di questo progetto, esponendo le perplessità per iscritto. Di conseguenza, la responsabilità sul buon esito delle operazioni ora è tutta nelle mani dell’Amministrazione bassanese».

Insomma, Vardanega è pronto a rimettere in moto uomini e mezzi, ma a patto che sia ben chiaro che il ruolo della sua azienda sarà di mera esecutrice del progetto. Nient’altro.

Ciò nonostante, non gli va di essere trattato come uno sprovveduto.

«Abbiamo presentato una relazione di 32 pagine, con indicate le varie criticità - ricorda -. Il progettista Claudio Modena ha praticamente snobbato questo nostro lavoro, bollandolo come “sciocchezze”. Bene, allora risponda a queste “sciocchezze”, mostrandoci la relazione che ha spedito al Comune».

Anche sulla chiusura del ponte palladiano, prevista per la prossima settimana, l’imprenditore trevigiano cerca di fare chiarezza una volta per tutte.

«Questa chiusura era stata inserita nel cronoprogramma - spiega Vardanega -. Abbiamo però chiesto all’Amministrazione di adeguare il piano di lavoro e modificare le tempistiche di rimozione del ponteggio, così da poterlo mantenere installato. Il cronoprogramma, infatti, non è una “magna carta”, ma si può variare a seconda delle necessità.

L’Amministrazione non ci ha concesso di apportare delle modifiche e quindi abbiamo dovuto richiedere l’autorizzazione per togliere il ponteggio. Da qui, è scaturita l’ordinanza di chiusura del ponte, che ha mandato su tutte le furie i commercianti».

C’è un aspetto del cronoprogramma, però, che Vardanega non ha intenzione di rimettere in discussione, ed è quello decisivo dell’entrata in alveo, prevista per il 22 maggio.

«Il 22 maggio predisporremo il tutto per la discesa sul fiume Brenta e l’avvio dei lavori sulle stilate - prosegue -. Da qui a quel giorno, avremmo comunque piacere che l’Amministrazione e i suoi esperti avessero la cortesia di rispondere ai dubbi che abbiamo avanzato sul progetto».

Considerate le tempistiche, infine, sembra svanita del tutto la possibilità che si entri nel Brenta da sud. Un’eventualità quest’ultima, suggerita dallo stesso Vardanega, ma che non si è mai concretizzata in una richiesta ufficiale al Comune, stando almeno a quanto ha ripetuto più volte l’Amministrazione.

«A questo punto - chiude l’imprenditore - rispetteremo il progetto ed entreremo da nord».

Enrico Saretta

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